Antoine Gouffier, l’anima del Pouilly Fumé

Antoine Gouffier, l’anima del Pouilly Fumé
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Antoine Gouffier è un giovane vignaiolo rampante che può essere eletto come simbolo del Pouilly Fumé, il vino a base Sauvignon Blanc prodotto nel territorio attorno a Pouilly-sur-Loire e che vanta molti appassionati per il suo tipico bouquet affumicato (il “fumet”) di pietra focaia e grafite. Dopo aver girato l’altro mondo enologico (è stato a lungo in Sudafrica) ha fatto ritorno a casa, a Saint Andelain, per prendere in mano Domaine du Bouchot nel 2017, innalzando in pochi anni il livello qualitativo dell’azienda, già molto importante per il territorio per essere stato il primo domaine nella regione a ottenere la certificazione nel 2009, evento fondamentale per la creazione e il riconoscimento della denominazione stessa. Fatidica in questo concatenarsi di eventi è l’amicizia che Gouffier vanta con colui che è considerato uno dei massimi interpreti dell’uva Sauvignon Blanc in Sudafrica, Duncan Savage.

Antoine Gouffier
Antoine Gouffier

Domaine du Bouchot, che negli ultimi anni ha vinto diversi premi a livello internazionali e vanta punteggi molto alti nelle guide, produce vini molto rispettosi del terroir d’origine e conta su quindici parcelle vitate di proprietà sparse all’interno della denominazione, dove le viti crescono con metodi di coltivazioni biodinamici, riconosciuti e certificati sia da Demeter sia da Biodyvin. Tale approccio consente di produrre uve qualitativamente “pure”, che dopo la vendemmia vengono “maneggiate” il meno possibile. Io ho avuto di recente l’occasione di assaggiare una delle etichette, il “Terres Blanches”, che possiamo considerare un vero Pouilly Fumé didattico, che potrebbe essere usato come campione di tutta la tipologia. Le caratteristiche principali del Sauvignon Blanc, la sua parte aromatica spiccatamente vegetale, verde, tropicale, emergono con forza, anche grazie ai metodi biodinamici che favoriscono l’eloquenza del territorio.

Le uve, una volta giunte in cantina, fermentano spontaneamente in acciaio, dove rimangono poi a maturare anche per la successiva fase di affinamento. Il colore è un giallo paglierino brillante e assai seducente. Al naso si presentano immediatamente note di agrumi, di frutta tropicale, di pietra focaia. In bocca l’iniziale nota fruttata, soprattutto di pera, viene poi affiancato dalle scie sapide e minerali che rendono la bocca sontuosa e affilata. Un sorso che avvolge, riempie la bocca e che ne chiama subito un altro e che è più da fondista che da velocista. Il vino, che io ho assaggiato nell’“edizione” 2021, ha una freschezza che è promessa di longevità. Gli abbinamenti ideali sono antipasti a base di pesce, crostacei e molluschi, primi non troppo salsati e vegetali di buona sostanza.

Tra gli altri vini di Domaine di Bouchot c’è il Pouilly Fumé MCMLV, a ricordare l’anno, il 1955, in cui è stata piantata la vigna di Sauvignon Blanc da cui trae origine questo

vino magistrale, il Pouilly Fumé Caillottes, che prende il nome dalle caratteristiche rocce delle diverse parcelle in cui cresce l’uva, e il Vin de France Blanc Orange, che esplora concetti meno convenzionali di enologia.

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