Fedra, il rosso artistico di Inghirami

Un interessantissimo blend di Merlot e Cabernet Sauvignon prodotto nella tenuta toscana della famiglia nota per la produzione di camicie: 1200 bottiglie in cassette di legno da tre serigrafate dall’artista Franco Alessandrini

Fedra, il rosso artistico di Inghirami
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Tommaso Inghirami è un vero appassionato d’arte, oltre che essere il titolare della tenuta di Grignano, sulle colline fiorentine del Chianti Rufina. Impossibile che non decidesse di unire le sue due anime, in un progetto chiamato Fedra, un Rosso di Toscana Igt che non è solo un vino (peraltro buonissimo) ma un vero contenitore di storie: il vino è infatti dedicato al soprannome conquistato da un avo di Tommaso, che portava il suo stesso nome, un letterato e umanista vissuto tra il 1470 e il 1516, considerato tra l’altro lo “scopritore” di Raffaello che gli dedicò anche un celebre ritratto. Capitò che Inghirami senior, professore di retorica all’Accademia Romana, un giorno decidesse di inscenate una tragedia greca, per l’appunto Fedra, che recitò con tale ardore da coinvolgere il pubblico che così prese a chiamarlo. Così il suo avo e omonimo nel cinquecentenario della morte, che cadde nel 2016, decise di dedicargli un vino: la prima annata risale al 2019, perfetta per esprimere le qualità tipiche della zona nel blend di Merlot e Cabernet Sauvignon. Ecco quindi un naso elegante di frutta rossa, una pronunciata acidità in bocca, dove si esibiscono anche tannini vellutati.

Fedra è prodotto in poco più di 1200 bottiglie, a loro volta suddivise in 400 casse di legno da tre bottiglie ciascuna, più 100 magnum in cassa di legno. Un vino da collezione anche perché ogni cassa contiene la serigrafia, firmata e numerata, rappresentata nell’etichetta d’autore, che quest’anno raffigura l’opera dell’artista Franco Alessandrini, molto noto soprattutto negli Stati Uniti, dove si è trasferito dall’Italia nel 1967 e dove è sfuggito a ogni catalogazione. Neocubista? Neosurralista? Neofuturista? Come che sia, il soggetto dell’etichetta del Fedra 2019 sono dei musicisti di jazz che sembrano danzare sulla stampa della bottiglia, che evoca la storia personale di Alessandrini, piombato nell’atmosfera musicali di New Orleans, la culla del jazz. L’opera originale è stata presentata qualche giorno fa alla presenza dell’artista a Palazzo Acerbi a Milano.

Fedra, la cassetta di vini

«La storia del vino Fedra - racconta Tommaso Inghirami -non poteva che iniziare con Franco Alessandrini, artista che in sé racchiude più anime, tradizioni e culture, tutte però legate a forti radici di Sansepolcro, come del resto lo siamo anche noi. Inoltre, trovo estremamente affascinante la poliedricità dell’artista che si esprime utilizzando stili diversi. Un interprete davvero avanguardista nel nostro tempo».

Tommaso Inghirami chiude così il cerchio per un omaggio alla sua storia, alla sua famiglia, che da più di settant’anni produce camicie con lo storico marchio Ingram, fondato dal nonno Fabio Inghirami. Parte, dunque, da qui l’amore per l’arte che si declina da prima nella moda, ambiente di crescita di Tommaso - che fin da piccolo colleziona macchine da cucire storiche – e oggi nel vino.

Tommaso Inghirami

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