Si è tenuto oggi, 28 gennaio, presso l’Ambasciata d’Italia, a Londra il simposio medico- scientifico “Italy and UK pre-participation screening programme from elite to amateur: a common effort to prevent sudden cardiac death in the young”. L'evento, co-organizzato dall’Ambasciata d’Italia e dalla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), con la diretta collaborazione di Lord Polak, membro della Camera dei Lord, ha visto cardiologi e medici sportivi italiani e britannici confrontarsi sul tema dei programmi di screening del rischio di morte cardiaca improvvisa nei giovani atleti, a partire dall’esperienza del modello italiano di medicina dello Sport.
L'importanza del monitoraggio
A sottolinearlo il Presidente FMSI, On. Maurizio Casasco: "Questo evento testimonia il valore del modello italiano di Medicina dello Sport riconosciuto in tutto il mondo. L’Italia è l’unico Paese ad avere delle leggi nazionali per la certificazione di idoneità alla pratica sportiva e, nel caso di quella agonistica, viene rilasciata esclusivamente dallo specialista in medicina dello sport, che valuta il rischio sportivo specifico in gara e in allenamento. Accanto alle leggi in materia di salute dei praticanti l’attività sportiva, l’Italia vanta delle specifiche linee-guida elaborate dalla Federazione Medico Sportiva Italiana, unica Società Scientifica di Medicina dello Sport in Italia, in collaborazione con le società cardiologiche”
Casasco aggiunge poi: "Come dimostra una ricerca pubblicata su Jama l’introduzione del modello italiano di screening, ha permesso una riduzione delle morti improvvise da sport (MIS) dell’89% rispetto alla popolazione generale, con una curva che scende perfino al di sotto di coloro che non fanno alcuna attività, tanto che oggi le MIS nel nostro Paese rispetto al resto del mondo sono in un rapporto di 1 a 1 milione e mezzo versus 1 a centomila”.
Il modello italiano
Diventa estremamente importante visto il valore, riconosciuto a livello globale, dell’attività sportiva per la prevenzione primaria, secondaria e terziaria nella lotta alle principali patologie non trasmissibili (cardiovascolari, neurodegenerative, oncologiche, metaboliche, etc.) e la cui prescrizione richiede una specifica competenza. “La certificazione di idoneità alla pratica sportiva ha un grande valore in chiave di prevenzione perché - spiega ancora Casasco - permette di individuare potenziali fattori di rischio o patologie minori, anche non controindicanti la pratica sportiva, ma la cui diagnosi tempestiva porta a evidenti benefici per lo stato di salute e la qualità della vita del singolo e a un conseguente risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e il sistema assicurativo”.
Le parole dell'ambasciatore
“Credo molto nel valore della diplomazia scientifica, a maggior ragione quando, come quest’oggi, essa abbia una finalità così nobile quale quella di salvare più vite tra i giovani sportivi.
Sono quindi orgoglioso che l’Ambasciata a Londra abbia fattivamente contribuito a organizzare questo proficuo scambio di esperienze tra luminari della cardiologia e della medicina sportiva, e alla valorizzazione del modello di screening italiano – un’altra delle nostre tante eccellenze a livello mondiale”, ha evidenziato l’Ambasciatore Inigo Lambertini. Il Simposio si inserisce nel quadro del Memorandum of Understanding di collaborazione bilaterale sottoscritto da Italia e Regno Unito nel 2023 e che incoraggia il dialogo tra personale medico dei due Paesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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