“Vicino alla mia amata madre”. Il primo discorso di Natale di re Carlo III

Re Carlo III ha pronunciato il suo primo discorso natalizio, la cui protagonista assoluta è stata la regina Elisabetta e la sua eredità morale

“Vicino alla mia amata madre”. Il primo discorso di Natale di re Carlo III

Alle 15 precise, le 16 in Italia, è stato diffuso il tradizionale discorso natalizio di re Carlo III alla nazione. Il primo del suo regno. Il video è stato registrato lo scorso 13 dicembre dalla Cappella di San Giorgio, il luogo in cui sono stati sepolti la regina Elisabetta, il principe Filippo, re Giorgio VI e la Regina Madre (nonni di Carlo) e la principessa Margaret (sorella della Regina scomparsa). È proprio il re, nell’incipit del suo messaggio, a spiegare, in maniera implicita, la sua decisione di non seguire la consuetudine che vuole i sovrani inglesi seduti alla loro scrivania nello studio di Sandringham o di Buckingham Palace. Atteso e doveroso, inoltre, è stato il riferimento a Elisabetta II, la vera “anima” di tutto il discorso.

Il discorso del re

“Mi trovo qui, nella splendida Cappella di San Giorgio al Castello di Windsor, così vicino al luogo in cui la mia amata madre, la defunta Regina, riposa per sempre con il mio caro padre. Mi vengono in mente le lettere toccanti, le cartoline e i messaggi che molti di voi hanno inviato a mia moglie e a me e non posso ringraziarvi abbastanza per l’affetto e la simpatia che avete mostrato a tutta la nostra famiglia”. Così si apre il primo discorso di Natale di re Carlo III. Le prime parole, dedicate alla regina Elisabetta, al duca di Edimburgo e alla royal family, sono emblema dell’unità familiare che Carlo III vorrebbe mantenere e consolidare negli anni.

“Il Natale è un periodo particolarmente struggente per tutti noi che abbiamo perso i nostri cari. Percepiamo la loro assenza in ogni momento familiare della stagione e li ricordiamo in ogni preziosa tradizione. Nell’amatissimo canto natalizio “O Little Town Of Betlehem” noi cantiamo: ‘per le vie oscure risplende la luce perpetua. La convinzione di mia madre nel potere di quella luce era una parte essenziale della sua fede in Dio, ma anche la sua fiducia nelle persone ed è ciò che condivido con tutto il mio cuore. Si tratta di una convinzione nella straordinaria capacità di ognuno di toccare, con bontà e compassione, le vite degli altri e accendere una luce nel mondo intorno a loro. Questa è l’essenza della nostra comunità e il fondamento della nostra società. Lo vediamo nella generosa dedizione delle nostre forze armate e dei servizi di emergenza che lavorano senza sosta per tenerci al sicuro e che hanno agito in modo meraviglioso durante il periodo di lutto seguito alla scomparsa della Regina…”.

“Tempi di grande angoscia”

Re Carlo III menziona il “momento di grande angoscia e avversità” che stiamo vivendo, “i conflitti, le carestie i disastri naturali” che stanno attraversando le vite di molti individui nel mondo e loda “tutte quelle persone meravigliosamente gentili che generosamente donano cibo e denaro” e “supportano quanti sono intorno a loro”.

Coerente con il suo desiderio di aprirsi a tutte le fedi presenti nel regno, re Carlo ringrazia per le loro donazioni anche “le nostre chiese, sinagoghe, moschee e templi e gurdwara" (questi ultimi sono i luoghi di culto della religione Sikh) . Poi ha ricordato il suo viaggio a Betlemme e la visita alla Chiesa della Natività, che erano “il suo desiderio da una vita”: “Sono sceso nella cappella della mangiatoia e mi sono fermato in silenziosa deferenza accanto alla stella d'argento intarsiata sul pavimento e che segna il luogo della nascita di nostro Signore Gesù Cristo. Ha significato per me più di quanto io riesca a esprimere, trovarmi nel punto in cui, come ci dice la Bibbia, è nata la luce che è venuta nel mondo”.

Infine re Carlo ha sottolineato: “Il Natale è, naturalmente, una festa cristiana, ma il potere della luce che sovrasta l’oscurità è celebrato nell’ambito di [diverse] fedi…Dunque, qualunque sua il vostro credo, o se non ne avete uno, è in questa luce che dona luce e con la vera

umiltà che sta nel nostro servizio verso gli altri che, credo, possiamo trovare la speranza nel futuro…Con tutto il mio cuore, auguro a ognuno di voi un Natale di pace, felicità e di una luce perpetua”.

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