Lo scrittore Wilbur Smith è morto a 88 anni nella sua casa di Cape Town in Sudafrica. Autore di molti bestseller si è spento questo pomeriggio in modo inaspettato, come si legge sul suo sito web personale, "dopo una mattinata passata a leggere e scrivere con sua moglie Niso al suo fianco".
Con i suoi romanzi, pubblicati in più di trenta lingue, ha venduto oltre 140 milioni di copie. Smith è riuscito a trasportare i suoi lettori nelle miniere d'oro in Sud Africa, tra i pirati dell'Oceano Indiano, tra tesori sepolti nelle isole tropicali, nel conflitto in Arabia e Khartoum, nell'antico Egitto, in Germania e a Parigi della Seconda guerra mondiale, in India, nelle Americhe e in Antartide.
Nato il 9 gennaio 1933 nella Rhodesia settentrionale, ora Zambia, nell'Africa centrale, di origini britanniche, prese il nome da uno dei fratelli pionieri del volo aereo Wilbur Wright. Suo padre, Herbert Smith, era un lavoratore della lamiera. Fu sua madre Elfreda, più incline all'arte, a incoraggiare il giovane Wilbur a leggere artisti del calibro di CS Forester, Rider Haggard e John Buchan.
Laureato in SCienze commerciali, iniziò a lavorare come contabile,ma ben presto iniziò a seguire la sua vera passione, la scrittura. All'inizio con scarsi risultati: gli editori a cui si rivolse (una ventina tra Sudafrica ed Europa) rifiutò i suoi lavori, finché da Londra gli arrivò un apprezzamento. Così si concentrò su ciò che più conosceva e amava, basando i suoi scritti sulla natura, la foresta, gli animali.
Il successo arrivò nel 1964 con "Il destino del leone", l'inizio di una serie fortunata che prese il nome di Ciclo dei Courtney. Seguirono altri 34 libri. Tra i suoi maggiori successi "La spiaggia infuocata", "Il dio del fiume", "Il settimo papiro", "Come il mare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.