Si intitola ”Guerre" il romanzo inedito uscito dalle carte “scomparse” e vergate dal genio Luis-Ferdinand Céline; l’uomo che ha vissuto tra la rabbia e la miseria, al quale un giorno del 1944 dei ladri anonimi non lasciarono “neppure un fazzoletto” per piangerci dentro - dopo aver svaligiato il suo appartamento di Montmartre. Adesso, quasi novant'anni dopo la stesura, anche questo scritto vedrà la luce al termine del lungo misterioso viaggio delle carte perdute. Facendo tornare sotto gli occhi di tutti lo stile inconfondibile di quello “strano” uomo che pur ritenendo quello dello scrittore un mestiere ridicolo, è finito per essere, suo malgrado, uno dei migliori scrittori del XX° secolo.
"Ho sempre dormito così nel rumore atroce dal 14 dicembre. Ho preso la guerra nella mia testa. La guerra è chiusa nella mia testa", scrive Céline, pseudonimo sottratto all'amore della nonna materna che lo crebbe - lui di cognome faceva Destouches e sua madre sognava per lui un futuro da direttore di grandi magazzini - nel romanzo che è uscito da "due grandi buste di plastica" degli ipermercati Carrefour dopo essere state trascinate a fatica da un uomo che si è presentato un giorno qualsiasi alla questura di Nanterre, banlieue a nord-ovest di Parigi. Era il 2021.
Quell’uomo si chiamava Jean-Pierre Thibaudat, critico teatrale e giornalista di Libération; e secondo quanto riportato da Le Monde, avrebbe affermato d’aver ricevuti gli scritti perduti da "uno dei suoi lettori", conservandoli per ben quindici anni. L'identità del mittente misterioso - una trama da giallo molto francese degna del miglior Simenon - non è mai stata rivelata; e Thibaudat, indagato per ricettazione, venne prosciolto. Ma il mittente misterioso che era in possesso delle "carte scomparse" nel 1944, dopo l'irruzione nell'appartamento parigino di Céline in Rue Girardon, potrebbe essere stato in contatto con uno dei membri della Resistenza francese sospettati del saccheggio. Magari Oscar Rosembly.
In quelle 6.000 pagine era custodito "Guerre", il romanzo idenito datato 1934 pubblicato il 5 maggio per la prima volta in Francia e nel mondo, da Gallimard, storica casa editrice parigina che ha sempre curato gli interessi dello scrittore invecchiato nella sua casa di Moudon. Lo scritto consentirà ai cultori appassionati dell'autore, come ai neofiti, di conoscere di altro pezzo della vita di monsieur Ferdinand Bardamu, il giovane partito volontario per Prima guerra mondiale, protagonista dell'indiscusso capolavoro di Céline "Viaggio al termine della notte" (1932).
Céline inedito e crudo
Il testo uscirà nella collana “Blanche”, in un'edizione curata da Pascal Fouché, con una prefazione dell'avvocato François Gibault, esecutore testamentario e curatore dell’opera letteraria dello scrittore. Secondo le prime recensioni pervenute dall'editore e dai pochi "fortunati", il romanzo di Céline è un "colorito resoconto" della convalescenza trascorsa dal protagonista e alter ego dell'autore, Ferdinand, in seguito a delle ferite riportate sul fronte della Grande Guerra. "Sono dovuto restare ancora lì una parte della notte seguente. Tutto l'orecchio a sinistra era incollato per terra con il sangue, la bocca anche. Tra i due c'era un rumore immenso. Ho dormito in questo rumore e poi ha piovuto, una pioggia ben fitta", si legge nel risvolto.
Il libro è ambientato nell'autunno del 1914, in un ospedale da campo a Hazebrouck, nord della Francia, ma racchiude anche racconti di guerra, cronaca di provincia, e passi decisamente lascivi, consegnando al lettore quella quella che il quotidiano parigino Le Monde non ha stendato a definire: "un'opera che dovrebbe far rabbrividire il lettore del 2022 per la sua crudezza a volte insopportabile". Nulla che non ci saremmo attesi dal cantore dell'Apocalisse. “Tra racconto autobiografico e lavoro di immaginazione, l’autore solleva il velo sull'esperienza centrale della sua esistenza: il trauma fisico e morale del fronte, denunciando la guerra come un «mattatoio internazionale folle»”, ha affermato Gallimard.
Per l'occasione la Galerie Gallimard di Parigi dedicherà una mostra dal titolo "Manuscrits retrouvés" di Céline (6 maggio - 16 luglio). La mostra è stata curata dall'archivista, storico ed editore francese Alban Cerisier, e proporrà "una selezione manoscritti, prime edizioni, lettere, disegni, cartoline e fotografie, tutto materiale inedito fortunosamente ritrovato in tempi recenti".
I prossimi inediti
Il prossimo autunno Gallimard promette di pubblicare altre due opere inedite: ”Londres", resoconto della sua partenza del giovane Céline per la capitale britannica nel 1915; e "La volonté du roi Krogold”, racconto di ambientazione medievale. Nel 2023 una nuova edizione del romanzo "Casse-pipe", verrà arricchita da passi inediti, ritrovate nelle carte perdute dello scrittore; insieme al III volume dei romanzi di Céline nella 'Bibliothèque de la Pléiadè.
Éditions Gallimard, una delle più importanti case editrici di Francia, che ha pubblicato da Proust a Camus, passando per Sartre, Simenon e Kundera, si è assicurata tutti gli inediti del genio di Céline dai suoi eredi e da quelli di Lili Destouches, seconda moglie per legge - ma terza per intenzione - dello scrittore che ha lasciato questa terra il primo di luglio del 1961. La casa editrice parigina in affari dal 1911, detiene i diritti dell'autore dell’autore 1951, anno che ha preceduto proprio la pubblicazione di “Casse-pipe”. Non ci resta che attendere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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