"Per l'articolo non chiedo nulla ma se mi manderai qualcosa..."

Le lettere inedite indirizzate al giornalista fanno luce su un periodo buio dello scrittore.

"Per l'articolo non chiedo nulla ma se mi manderai qualcosa..."

Forte dei Marmi (Lucca), 5 maggio 1935 XIII
Caro Interlandi,
sebbene in ritardo, mantengo la promessa. Fra due o tre giorni ti mando un articolo-racconto, Scandalo a Parigi. Vorrei poterti mandare qualcosa, ogni tanto, ma ho da finire il libro sugli Inglesi, che in ottobre deve assolutamente uscire, e ogni mese mi tocca scrivere 4 articoli per il «Corriere». E tu capisci che la collaborazione al «Corriere» non posso trascurarla, è la mia unica fonte di guadagno. Aggiungi che ho passato un inverno in pineta, in una casa senza riscaldamento: lavorare in tali condizioni era un problema. Per fortuna siamo alla buona stagione, e potrò lavorare, d'ora in poi, con maggior profitto.
Si intende che ti mando l'articolo senza sperare nessun compenso, e senza chiedertelo. (Ma se mi manderai qualcosa, mi farai un vero piacere!) Maroncelli diede una rosa al medico, io ti mando un articolo. Telesio prese l'articolo e pianse.
Ciao, caro Interlandi. Da un paio di mesi non ricevo più «Quadrivio», «Il Tevere» lo ricevo tutti i giorni, puntualmente.
Dimmi, appena l'avrai ricevuto, se l'articolo ti va.


Potresti farmi avere l'indirizzo del pittore Massimo Campigli ? E Chiarini che fa? Leggo sempre i suoi articoli, che sono interessantissimi. Ma è quel Chiarini che era con Gentile?
Con i più affettuosi e grati saluti, tuo aff.
Malaparte

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