Accade ancora oggi, nel XXI° secolo, che si faccia non poca confusione tra nudo e pornografia. O meglio: tra arte e comune senso del pudore. E, per di più, accade a Londra che un quadro venga rimosso perché considerato eccessivamente pornografico, tanto da essere "disgustoso". Così il Portrait of Ms Ruby May, Standing di Leena McCall, selezionato dalla Society for Womens Artists, non potrà più essere ammirato tra le opere esposte alla Mall Gallery di Londra. Censura, appunto.
Ms Ruby May ha i capelli castani che le scendono lungo il collo, fino ad adagiarsi sul petto. Fuma, svogliatamente e per questo con un'immensa carica di sensualità, una pipa. Oggetto che, gli amanti di Sigmund, potranno associare a scontate parti anatomiche maschili. Una collana di metallo si adagia sul seno che si lascia intravedere in un generoso spacco. Di carne esposta alla galleria londinese c'è n'è davvero tanta. Perché, oltre alle curve del seno, sono in bella mostra l'ombelico e parte del pelo pubico. I pantaloni sono sbottonati quel tanto che non lascia granché alla fantasia. "È davvero troppo pornografico e disgustoso", hanno tuonato alla Mall Gallery. Cosa? La pipa addentata con voluttà? La troppa carne esposta? O, diciamolo, quei peli pubici che fuoriescono dai pantaloni sbottonati da cui esce nero pelo pubico?
"La mia opera parla di di identità erotica femminile - replica l'artista all'Independent - il fatto che sia stata considerata inappropriata per il pubblico non fa che confermare i miei intenti". Prima di rimuoverla, le è stato chiesto di sostituirla. Per tutta risposta la McCall ha preferito togliere il dipinto e lanciare su Twitter l'hashtag #eroticcensorship. A fronte di questa censura viene, infatti da chiedersi per quale motivo il Portrait of Ms Ruby May, Standing sia più oltraggioso di un nudo del classicismo o, per esempio, de L'origine du monde di Gustave Coubert. Secondo Ruby May, la modella che ha posato per il ritratto della McCall, "una donna sessualmente consapevole è una minaccia al potere maschile. Per fortuna ci siamo evolvendo e simili forme di censura non sono più accettabili".
"La nostra associazione ha il dovere di tutelare i bambini e gli adulti vulnerabili - ribatte la Mall Gallery - abbiamo ricevuto delle lamentele dai visitatori e abbiamo rimosso il problema". Dà da pensare che una simile censura venga applicata in un secolo ad altissimo tasso pornografico dove l'erotismo patinato pervade gran parte della comunicazione quotidiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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