"Non c’è gusto senza te": la love story fa venire l’acquolina

Intervista (doppia) alla scrittrice Edy Tassi e alla foodblogger Gloria Brolatti, autrici di un romanzo che sposa l’amore con la cucina

"Non c’è gusto senza te": la love story fa venire l’acquolina

Pensare che la nonna diceva: «Se si litiga in cucina ogni pasto va in rovina». Non è più così. O almeno non nel romanzo «Non c’è gusto senza te» che Gloria Brolatti, giornalista e founder del blog di cucina emotiva «Emoticibo», ed Edy Tassi, scrittrice (sito web www.edytassi.it) hanno «cucinato» con lo la stessa passione che hanno messo nei loro personaggi, lo chef Massimiliano Vialardi e la foodblogger Caterina Malena: i due, chiusi in una villa dove lavorare insieme sembra un’utopia e cucinare fianco a fianco una tortura, scoprono che l’amore è una sorpresa e la vita un piatto dal gusto imprevedibile. Un romanzo d’amore, ma con le ricette giuste.

Il vostro libro è un matrimonio tra passione e cucina. Come vi è venuto in mente?

Gloria: «Per me è una fissa quel tipo di “matrimonio“. Cosi, quando ho conosciuto Edy, che aveva già scritto due romanzi, davanti a una pizza fumante le ho chiesto: perché non scrivi una storia tra uno chef e una food blogger? Ed è finita che l’abbiamo fatto insieme».

Edy: «Io avevo già nel cassetto un racconto dedicato alla cucina e incontrare Gloria è stato lo stimolo di cui avevo bisogno per decidere di trasformarlo in un romanzo, insieme».

I personaggi in genere si ispirano sempre a persone reali. Nel vostro caso chi sono?

Gloria: «Pura fiction, dunque sono più reali che mai.

Edy: «È facile cercare somiglianze nel mondo della tv, soprattutto per il protagonista, lo chef Massimiliano Vialardi. Ma la verità è che mentre costruivamo la storia, avevamo in mente solo i nostri personaggi... e magari qualche bel modello!».

Scrivere a quattro mani: non si rischia di fare pasticci?

Gloria: «Gli altri, forse... fanno pasticci! Presunzione a parte, ci ha aiutato molto la grande sintonia che si è creata tra noi due e la storia così già ben definita prima ancora di cominciare a scrivere».

Edy: «Ogni coppia che scrive un libro, se arriva in fondo significa che ha trovato un suo metodo. Altrimenti è dura. Noi abbiamo trovato il nostro che speriamo possa tornarci utile ancora».

Nel terzo millennio l’amore si prende ancora per la gola?

Gloria: «Ieri, oggi, domani. Sempre! Nutrire è amare, inevitabile che sia così.

Edy: «Certo che sì! Una volta erano soprattutto le donne a farlo. Oggi pare che ci si mettano di impegno anche gli uomini».

Quando vi siete innamorate della cucina?

Gloria: «Io tardi, a 30 anni, dopo aver conosciuto quello che sarebbe diventato mio marito. Il suo ingresso nella mia vita ha coinciso - per puro caso - con un corso di cucina che mi regalarono al giornale in cui lavoravo allora... così mi sono innamorata sia di lui che dei fornelli».

Edy: «Io sono cresciuta in una casa in cui si è sempre cucinato molto. Ma finché non mi sono sposata, nemmeno io me ne sono interessata granché. L’amore, anche nel mio caso, ha apparecchiato la tavola e acceso i fornelli».

Il primo piatto amato?

Gloria: «Sono romagnola: i cappelletti (fatti con solo formaggio, da non confondere con tortellini né agnolotti) in brodo di cappone».

Edy: «Io ho origini emiliane quindi... i tortellini!».

Il vostro ingrediente preferito?

Gloria: «Il cacao. Che in “Non c’è gusto senza te“ si declina in mille modi intriganti».

Edy: «Il cioccolato. Che in “Non c’è gusto senza te è protagonista di tanti momenti intriganti».

Quali ingredienti non devono mai mancare in un amore?

Gloria: «La fiducia che è come la farina, un ingrediente basico. L’attrazione che ha il sapore del miele. E il pepe, che corrisponde alla sorpresa, per dare un po’ di vivacità alla storia».

Edy: «Tutti quelli che ha elencato Gloria, e un bel po’ di fantasia, per ricavare da questi ingredienti di base ricette sempre nuove».

Perché la cucina è così di moda?

Gloria: «Perché l’uomo nei secoli si evolve. Scherzi a parte, credo che l’attenzione spasmodica verso il cibo nasconda purtroppo anche un po’ di depressione sociale latente. Ma per chi si occupa di cucina, speriamo che duri».

Edy: «Perché la cucina assomiglia sempre di più all’arte. Permette di esprimere stati d’animo, emozioni, sogni, desideri... e condividerli».

Perché l’amore (eterno...) non è più di moda?

Gloria: «E chi l’ha detto? Se si tornasse a sopportare un po’ di più e a riscoprire l’orgoglio di stare insieme, non si separerebbe (quasi) nessuno».

Edy: «Che domanda difficile! Forse la risposta è che le persone confondono l’innamoramento con l’amore e quando le farfalle nello stomaco spariscono, pensano sia sparito anche tutto il resto».

Chi invitereste a cena?

Gloria: «I protagonisti di “Non c’è gusto senza te“».

Edy: «Gloria... e i protagonisti di “Non c’è gusto senza te“».

E un difetto in un “lui“ che non mandate giù?

Gloria: «L’avarizia. Chi è avaro non sa amare né mangiare...».

Edy: «La mancanza di empatia, l’incapacità di mettersi nei panni degli altri».

Cosa vi è indigesto nella vita?

Gloria: «Le perdite, tutte».

Edy: «Chi pensa di aver capito tutto di me, e invece non ha capito niente».

E nell’amore?

Gloria: «La mancanza di lealtà».

Edy: «La possessività travestita da amore».

Cosa dà gusto ad un amore?

Gloria: «La complicità guadagnata sul campo».

Edy: «Gli imprevisti nella quotidianità».

Avete sempre detto pane al pane e vino al vino?

Gloria: «Io sì, per carattere; e più gli anni passano più... peggioro!».

Edy: «No, non sempre. Ma più il tempo passa e più mi convinco che devo cominciare a farlo».

La vostra ricetta di felicità?

Gloria: «È una zuppa, in cui nel bene e nel male ci finisce di tutto. Purché alla fine risulti calda, avvolgente, appagante, di sapore buono».

Edy: «Qualcosa cucinato da chi ti vuole bene, quando meno te lo aspetti».

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