Mostre, spettacoli son et lumière, nuovi musei, festival e una valanga di eventi. «Siamo nati solo una decina di anni fa ma contiamo già 150 siti culturali sparsi per il Paese, dai monumenti ai giardini», precisa monsieur Jean-Michel Gazeau del Château Royal de Blois, fedele adepto di Patrimoine et Cultures, l'associazione che raggruppa alcune delle più importanti espressioni culturali in terra transalpina. «Il turismo culturale non conosce crisi», gli fa eco Christian Kergal, direttore in Italia dell'agenzia per lo sviluppo turistico Atout France. «Con il 77% di presenze turistiche è in testa alle preferenze di chi viene a visitare il nostro Paese».
Cultura, dunque. In tutte le sue forme ed espressioni. Come quella che si respira al castello di Amboise nella Valle della Loira (www.chateau-amboise.com), che oltre alle tradizionali visite ai giardini e agli appartamenti reali, per tutto il 2013 propone anche tour alla scoperta della storia (qui hanno vissuto due re, Carlo VIII e Francesco I), fra i saloni e nei sotterranei, per massimo 18 persone. Lì vicino anche un'altra fortezza, quella di Clos Lucé (www.vinci-closluce.com), merita di essere scoperta: è il luogo dove Leonardo da Vinci ha vissuto gli ultimi tre anni di vita, perfezionando invenzioni e creando capolavori. Li ammirate nel parco culturale della tenuta (con il ponte a due piani ideato dallo stesso Da Vinci), studiato proprio per rendere omaggio al genio italiano. Ancora per gli amanti dei castelli quello di Chenonceau (www.chenonceau.com), sempre nella Valle della Loira, va visitato per almeno tre ragioni: è costruito sull'acqua; è considerato il castello delle donne dopo che Caterina de' Medici vi fece costruire il giardino all'italiana e le gallerie sopra il ponte; è il primo maniero privato di Francia per numero di visite. Non a caso nella pinacoteca sfoggia dipinti di Murillo, Tintoretto, Correggio, Primaticcio
L'arte con la «a» maiuscola si scopre anche nella più importante new-entry museale del Paese, il Louvre di Lens (www.louvrelens.fr), tutto luce e vetro, inaugurato lo scorso dicembre nella regione del film Giù al Nord. Costato la bellezza di 150 milioni di euro, affianca lo storico museo parigino (che si è appena dotato di un nuovo dipartimento di arte islamica) per esporre quelle opere che per mancanza di spazio finora sono rimaste imballate nei depositi. Di tutt'altro genere le proposte della Francia Atlantica, che nel club Patrimoine et Cultures ha iscritto Le Voyage a Nantes, un monumento diffuso lungo un percorso urbano in trenta tappe, alla scoperta delle meraviglie della città: la Cattedrale, il Castello dei duchi di Bretagna, il Grande Elefante delle Macchine dell'Isola, una scultura in movimento di 12 metri di altezza, in grado di trasportare fino a 30 persone contemporaneamente
Il consiglio è di andarci in febbraio, quando si apre la XIX edizione della Folle Journée, uno dei più importanti festival di musica classica del continente, con 280 concerti e 1500 musicisti (www.nantes-tourisme.com). Imperdibile anche la Notte delle Chimere, il festival di Le Mans (www.lemanstourisme.com), la città a 185 km da Nantes che, oltre alla celebre corsa automobilistica, offre anche una poesia di architetture a graticcio e questa kermesse di luci e suoni. Dai primi di luglio a fine agosto, dal martedì al sabato, sulle facciate rinascimentali dei palazzi e lungo le strade del nucleo antico vengono proiettati angeli e demoni, mostri e cavalieri. Un'occasione per scoprire una delle più belle realtà della regione, con le mura romane, il Palazzo del Conte (o Palazzo Reale dei Plantageneti), la Cattedrale di Saint Julian, eretta in forme gotiche fra l'XI e il XV secolo. «Certo, il turismo culturale in Francia vanta molti altri esempi», conclude Christian Kergal, «ma questo club è portavoce di vere chicche». E soprattutto dà una mano a orientarsi.
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