IN DICEMBRE Così il Motor Show è riuscito a far dimenticare il momento nero dell'auto

Nell'anno più nero della crisi dell'auto in Italia, il Motor Show di Bologna, svoltosi in Fiera, è riuscito a portare a termine con successo un'edizione che ha corso il rischio di essere cancellata, come è successo ad altre rassegne europee dedicate alle quattro ruote. Le case presenti (Fiat, Abarth, Volkswagen, Seat, Skoda, Mercedes-Benz, Renault, Dacia, Nissan, Opel e smart) che hanno per lo più aderito nelle ultime settimane precedenti l'apertura, hanno fatto una scelta giusta vista la grande affluenza di pubblico registrata: oltre 400mila visitatori, un numero molto elevato dal momento che i giorni di apertura sono stati soltanto cinque e che sabato 8 dicembre ci si è messa pure la neve a scoraggiare il pubblico. La crisi ha stimolato la creatività delle case che hanno dato vita a iniziative mai sperimentate prima nei 37 anni di storia della fiera motoristica felsinea che, negli anni pari, gode del riconoscimento di «Salone internazionale», un'ambita patente che lo scorso hanno si è rivelata un ostacolo impedendo la partecipazione di costruttori che non avevano i budget adeguati a una rassegna di carattere internazionale. Novità assoluta è stata la vendita diretta ai privati organizzata da Mercedes-Benz che ha confermato la peculiarità del Motor Show di accogliere tutto ciò che è innovativo, come la cupola trasparente realizzata da Nissan dove, a fianco delle auto, in due serate fuori orario è stato possibile ballare. Migliaia (manca ancora il dato ufficiale) sono state le prove di guida dei visitatori nelle aree esterne, un must per chi va al Motor Show e un'esclusiva della rassegna bolognese.

Come ha sottolineato Giada Michetti, ad di Gl events Italia, responsabile dell'organizzazione del Salone, al termine delle cinque giornate: «Per chi ha deciso di partecipare il ritorno in comunicazione è stato altissimo, e per noi è stato un onore portare a termine questa edizione con un'eccellente risposta del pubblico».

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