5 bufale sul cibo sfatate dai tecnologi alimentari

Perché nascono le fake news alimentari? Quale il meccanismo che ci porta a credere a fonti poco affidabili e a dubitare della scienza? Perché in tema di cibo e diete ci affidiamo più spesso a sedicenti "esperti” invece di consultare i veri addetti ai lavori?

5 bufale sul cibo sfatate dai tecnologi alimentari

A queste domande hanno provato a rispondere i Tecnologi del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (OTAN), nel corso dell'incontro "Tecnicamente Falso”, dedicato alle fake news nel campo alimentare, proponendo soluzioni pratiche per contrastare l'era della post verità e del "pensiero magico” e promuovere maggior consapevolezza tra i consumatori.

La lotta alle fake news alimentari

La lotta alle fake news alimentari e la promozione della corretta informazione sono stati al centro del workshop “Tecnicamente Falso”: un momento di confronto e riflessione voluto da OTAN e patrocinato dall’Associazione Italiana Stampa Agroalimentare (ASA) che ha riunito giornalisti, divulgatori scientifici e professionisti della comunicazione food per sottolineare l’urgenza di contrastare questo fenomeno con strumenti efficaci e la trasparenza e l’autorevolezza di chi il cibo lo progetta e garantisce qualità e sicurezza dei processi alimentari. Ribadendo il ruolo fondamentale dei tecnologi alimentari nella lotta alla disinformazione e nella promozione di una cultura alimentare consapevole e basata su evidenze scientifiche.

La disinformazione sul cibo rappresenta non solo un problema per la percezione degli alimenti da parte dei consumatori, ma anche un problema di salute pubblica, per come riesce a influenzare in modo significativo gli stili di vita delle persone.

Quattro italiani su dieci seguono diete errate

Per esempio, lo Studio Coop-Nomisma "Idee di futuro", consumer survey, 2024 rivela che 4 italiani su 10, (42%, quasi 17 milioni di persone) hanno seguito o stanno seguendo una dieta, spesso basandosi su informazioni errate. In un momento così delicato e stressante, solo il 22% si affida a medici e nutrizionisti. Meno di chi segue i consigli di amici e familiari (24%) e tanti quanti preferiscono i suggerimenti del personal trainer (22%) alla competenza del medico. Non solo: secondo il Censis, oggi 3 italiani su 4 trovano difficoltà nel distinguere tra notizie vere e false, specialmente sui social media.

Il ruolo del tecnologo alimentare

Grazie alla conoscenza dei principi alla base dei processi di produzione e trasformazione alimentare, il tecnologo alimentare lavora quotidianamente per garantire la qualità del prodotto, la sicurezza alimentare, gli aspetti sensoriali quanto quelli nutrizionali, la conformità normativa del cibo. Ma anche le sfide cruciali del cibo di oggi e di domani, come quelle legate all’innovazione e alla sostenibilità – dal packaging alla riduzione dello spreco, al riuso dei sottoprodotti e al risparmio di fonti energetiche, acqua e suolo.

Perchè fidarsi dei tecnologi alimentari

Un expertise che rende il tecnologo un punto di riferimento ideale per far conoscere l’agroalimentare, con un approccio imparziale, nel rispetto dei dati scientifici e dei meccanismi di funzionamento di una filiera articolata

I Tecnologi Alimentari italiani hanno messo in campo le conoscenze di chi quotidianamente si confronta con le problematiche di sicurezza, qualità, sostenibilità e salubrità degli alimenti per sfatare alcune delle fake news sul cibo più dure a morire. Con l'obiettivo di contrastare non solo le singole "bufale”, ma l'intero sistema che le diffonde.

5 bufale sul cibo sfatate dai tecnologi alimentari

1. Le materie prime italiane sono sempre le migliori

Non è vero che le materie prime italiane sono sempre migliori di quelle estere perché la qualità delle materie prime non dipende dall'origine geografica. La sicurezza sulle nostre tavole è garantita dai rigorosi controlli igienico-sanitari effettuati da enti preposti e comparto agroalimentare.

2. Il cibo confezionato è meno genuino

E ancora, è falso che il cibo confezionato sia meno genuino di quello fatti in casa: gli alimenti confezionati devono rispettare rigide norme di sicurezza e qualità che riguardano anche la formazione degli operatori, mentre in casa non esistono obblighi simili e la sicurezza dipende unicamente dalla competenza di chi cucina.

3. I surgelati hanno troppi conservanti

Altra bufala dura a morire è quella dei conservanti contenuti nei gelati e surgelati, quando è invece il freddo l'unico metodo di conservazione ammesso.

4. Gli alimenti senza additivi sono più sani

E ancora, la convinzione errata che gli alimenti ottenuti senza additivi siano più sani: non solo la lista degli additivi è oggetto di controlli e verifiche continue dell'Efsa, ma alcuni, come l’acido citrico, si usano anche in cucina casalinga per le sue proprietà antiossidanti. Ma forse chiamarlo succo di limone fa meno paura…

5. Il cibo della mense (scolastiche) è di bassa qualità

Infine, una bufala che accomuna molti genitori, preoccupati che i figli a scuola non mangino come a casa: il cibo di bassa qualità servito nelle mense. Falso anche questo. I requisiti di qualità degli alimenti e il modo in cui vengono lavorati e serviti nelle mense scolastiche sono concordati con il Comune di riferimento (e controllati periodicamente).

Gli interventi all'incontro "Tecnicamente Falso"

Secondo Giorgio Donegani, tecnologo alimentare portavoce del Consiglio Nazionale di OTAN, “Oggi la comunicazione del cibo tende a semplificare eccessivamente la complessità della nutrizione, dipingendo alcuni alimenti come miracolosi e altri come dannosi. Questo approccio, oltre a confondere, deresponsabilizza le persone nella gestione della propria salute e aumenta l’ansia sociale, favorendo diete squilibrate e scelte alimentari potenzialmente dannose. La mancanza di fiducia verso le fonti autorevoli e verso la scienza trova terreno fertile quando si parla di cibo, che per noi italiani è da sempre un argomento di discussione a cui siamo molto sensibili. In questo scenario, la figura del tecnologo alimentare si afferma come un interlocutore essenziale per offrire informazioni accurate, smontando falsi miti e promuovendo una maggiore consapevolezza tra i consumatori.

convegno tecnologi alimentari
Tecnologi Alimentari dell'OTAN nel corso dell'incontro "Tecnicamente Falso"

Dare fiducia a chi ha esperienza

Beatrice Mautino, nota divulgatrice scientifica, ha portato la propria esperienza nel proporre la conoscenza, maturata attraverso studi continui, a un pubblico che proprio di vera conoscenza manifesta un evidente bisogno. “Siamo di fronte a una situazione paradossale: da un lato abbiamo il sistema di valutazione e sicurezza più severo al mondo, dall’altro siamo costantemente investiti di informazioni allarmistiche che circolano sui giornali e grazie al passaparola sui social. Il risultato è una confusione che non fa bene a nessuno, soprattutto a chi cerca informazioni affidabili e non riesce a orientarsi. Superare questo paradosso e ristabilire la giusta fiducia verso un’informazione corretta e sopra le parti è impegnativo ma possibile.

Si tratta di lavorare con i giusti toni e mezzi per ristabilire, come divulgatori, un sano dialogo tra chi vanta una vera esperienza e conoscenze validate da evidenze scientifiche e un pubblico che di correttezza e chiarezza manifesta grande necessità.

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