L'acido ascorbico, più noto come vitamina C, è una delle sostanze più preziose di cui il nostro organismo può disporre per regolare una serie di funzioni di fondamentale importanza.
Non solo si tratta di uno degli antiossidanti più efficaci, grazie al quale è possibile contrastare l'invecchiamento così come l'insorgere di tumori e patologie cardiovascolari, ma contribuisce alla sintesi del collagene, al mantenimento in buona salute di articolazioni e vasi sanguigni, all'assorbimento del ferro e al rafforzamento del nostro sistema immunitario. Chiaro che un elenco del genere fa intuire fin da subito che una sua carenza può comportare delle conseguenze anche gravi.
Bassi livelli di vitamina C comportano innanzitutto una sensazione di costante affaticamento e di scarsa lucidità mentale, presumibilmente per via delle difficoltà da parte dell'organismo nel produrre collagene, proteina fibrosa che garantisce sostegno a organi e tessuti, come ad esempio la pelle. Anche l'umore ne risente, dal momento che l'acido ascorbico partecipa alla produzione di neurotrasmettitori come dopamina e noradrenalina, il primo connesso col piacere e la motivazione, il secondo con l'attenzione e il contrasto dello stress: una loro carenza non può non avere risvolti nella vita quotidiana, anche perché risultano coinvolti nelle funzioni di memoria e apprendimento e consentono di regolare il sonno e i ritmi circadiani.
Una carenza di acido ascorbico favorisce l'insorgere di dolori articolari e muscolari, specie quando prolungata nel tempo: le conseguenti difficoltà nella sintesi del collagene sono alla base di questi problemi, per cui sia le articolazioni che i muscoli perdono elasticità divenendo più vulnerabili a infiammazioni e traumi. Anche la guarigione dei tessuti e il recupero dagli infortuni diventa più lunga: ecco perché la vitamina C viene solitamente integrata nella dieta di chi fa sport.
A causa di bassi livelli di vitamina C subisce delle conseguenze anche il metabolismo basale: oltre che alterare l'uso delle riserve energetiche e compromettere il corretto assorbimento di lipidi e carboidrati, ciò può causare una mancanza di appetito e quindi una riduzione della massa muscolare, e in genere del peso, e un evidente calo della forza e della resistenza fisica. Talvolta il calo ponderale comporta ripercussioni sul sistema immunitario.
La lotta contro le infezioni batteriche e virali da parte del nostro organismo beneficia di alti livelli di acido ascorbico, per cui è chiaro che contrastare questi patogeni risulti più difficile in situazioni di carenza: non solo l'insorgere di malattie, come le infezioni alle vie respiratorie, diventa più frequente, ma si allungano inesorabilmente i tempi di guarigione, cosa che favorisce l'insorgere di complicazioni.
Anche la salute di ossa, cartilagine e gengive è influenzata dai livelli di vitamina C: come detto, la mancanza di collagene rende i tessuti meno elastici e resistenti. Una situazione che causa fragilità ossea nonché frequenti problemi alle gengive, che possono diventare gonfie e doloranti e subire frequenti sanguinamenti: ciò comporta gravi conseguenze come, nei casi peggiori, la caduta dei denti.
L'indebolimento dei vasi sanguigni, altra conseguenza della difficoltà a produrre collagene, provoca in alcuni casi sanguinamenti spontanei: epistassi, emorragie muscolari/sottoperiostee e sangue nelle urine (ematuria) sono dei segnali di questa mancanza di vitamina C, e, se ignorati, possono cronicizzarsi.
Tra le conseguenze più gravi c'è lo scorbuto, patologia per eccellenza della carenza di acido ascorbico: i problemi nella sintesi del collagene sono alla base di una serie di sintomi che si verificano in associazione, tra dolori articolari e muscolari, lesioni cutanee ed emorragie, sanguinamento gengivale e caduta dei denti. I sintomi riscontrabili nei bimbi sono l'inappetenza, la grande irritabilità e spesso il dolore nel movimento. Bisogna intervenire al più presto per ripristinare i giusti livelli di vitamina C, pena l'insorgere di danni permanenti.
Ma a cosa può essere connessa questa carenza? In genere a una dieta povera di frutta e verdura fresche, all'allattamento, alla presenza di infezioni nell'organismo o al grande stress, senza considerare che il tabagismo da solo incrementa la necessità di introdurre acido ascorbico del 30%.
Qualora vi siano dubbi in merito, è consigliabile effettuare specifici esami del sangue e, se confermati i bassi livelli di vitamina C, bisogna intervenire innanzitutto nella dieta: tra i cibi più ricchi ci sono i kiwi, gli agrumi, le fragole e i peperoni, ma ciò potrebbe non essere sufficiente. Nei casi più gravi, il medico potrebbe prescrivere degli integratori, le cui quantità variano a seconda della condizione clinica del paziente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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