Prevengono diabete, tumori e malattie cardiovascolari: tutto quello da sapere sulle mele

Sono numerose le proprietà nutrizionali delle mele che andrebbero mangiate con tutta la buccia: cosa sono i flavonoidi e perché sono d'aiuto anche per i diabetici

Prevengono diabete, tumori e malattie cardiovascolari: tutto quello da sapere sulle mele
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Sono numerosi i frutti che abbondano nella dieta mediterranea ma uno di questi è particolarmente efficace nel costrastare e prevenire numerose patologie, anche importanti, per l'abbondanza delle sue proprietà nutrizionali: stiamo parlando delle mele, alimento che combatte i chili di troppo, ha un impatto positivo sul colesterolo e combatte il danno ossidativo del nostro organismo.

Le proprietà della buccia

Contrariamente a tanti altri frutti che vanno sbucciati, per le mele vale l'effetto opposto: i migliori risultati si ottengono mangiandole come natura le ha create. Questo perché la buccia contiene delle sostanze fitochimiche che, essendo in grado di agire contro ossidazione e infiammazione, "si traduce in effetti protettivi contro alcuni tipi di tumore, contro le malattie cardiovascolari e metaboliche (come il diabete)", ha spiegato al Corriere il prof. Ettore Corradi, direttore della Struttura Complessa di Dietetica e Nutrizione clinica della Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. Sono numerosi gli studi che da anni si conducono verso questi frutti con evidenze scientifiche che parlano di un calo anche dei tumori ai polmoni e alla vescica.

L'importanza dei flavonoidi

Uno dei "segreti" delle mele sono sicuramente i flavonoidi, dei pigmenti vegetali che lo stesso ministero della Salute ha inserito nell'elenco dei nutrienti di sostanze con un importante effetto nutritivo o fisiologico. L'esperto Corradi sottolinea che la loro azione è ben diversa rispetto a quando si studia in vitro perché ingerire il frutto della mela con tutta la buccia dà "effetti metabolici completamente diversi rispetto al gustare la polpa senza buccia o i succhi e le spremute, perché al loro interno mancano le fibre, che hanno invece un forte effetto di tipo prebiotico e permettono ai composti benefici di essere molto meglio assorbiti".

Le varietà di mela

Chi ama questo frutto si sarà accorto delle differenze cromatiche, di colore, tra le varie tipologie: ebbene, anche la disponibilità di flavonoidi cambia in base alla tipologia di mela che si sta mangiando. Per questa ragione è buona abitudine acquistarne di diverse varietà senza limitarsi a una tipologia soltanto. "Dal punto di vista nutrizionale non ci si dovrebbe focalizzare troppo su un singolo nutriente o su un singolo alimento ma più su uno stile di vita alimentare, con una dieta ricca in verdura e frutta in cui le porzioni di frutta devono essere almeno due o tre al giorno".

Perché fanno bene ai diabetici

Abbiamo detto che le mele aiutano nelle malattie cardiovascolari e possono allontare i tumori svolgendo, in questi casi, anche un'opera di prevenzione. Nei pazienti che invece hanno già il diabete, gli specialisti potranno assolutamente prescrivere questo frutto perché "la pectina (fibra di cui è ricca la mela) aiuta nella biodisponibilità dei nutrienti protettivi e rallenta l’entrata degli zuccheri semplici nel sangue, contribuendo a contenere i picchi glicemici", sottolinea Corradi. Ma quanto se ne possono consumare al giorno? Le linee guida internazionali indicano un'assunzione non maggiore di 150 grammi al giorno e 100 grammi per i frutti che contengono più zuccheri tra cui banane, cachi, fichi e uva.

I diabetici già lo sanno ma è bene ripeterlo: mai

mangiare frutta a digiuno perché il picco glicemico successivo è elevato ma accompagnarla sempre ai pasti oppure ad altri alimenti che possono diminuire l'esplosione degli zuccheri nel nostro organismo (fibre e proteine).

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