Dietro le quinte di Hermès I (veri) artigiani svelano i trucchi del loro mestiere

A Milano dieci specialisti della Maison mostrano al pubblico come nascono le preziose creazioni

Lucia Serlenga

«L'uomo pensa perché ha le mani» sosteneva il filosofo greco Anassagora e a pensarci bene non c'è nulla di più emozionante, in una società altamente tecnologica, del vedere abili mani al lavoro. Un'occasione imperdibile la offre, dall'11 al 17 maggio prossimi a Milano, la mostra Hermès Dietro le Quinte allestita negli spazi de La Pelota di via Palermo - oltre 1.100 metri quadri - per mettere in luce il celebre savoir faire dei suoi mitici artigiani. Un team di dieci specialisti che svela al pubblico come nascono le creazioni Hermès. Dal cuoio ai carré in seta, dai bracciali in argento alle porcellane, dalle selle agli orologi: i più autentici dei «métier» si raccontano dal vivo attraverso i gesti delle proprie mani. Dieci moduli inanellati su un percorso che consente ai visitatori di scoprire e ammirare il talento di chi crea le borse più desiderate del mondo, le selle più esclusive, i foulard carré più celebrati, le cravatte e i gioielli, gli orologi e i guanti, gli oggetti in porcellana. Mentre lavorano, gli artigiani interagiscono con il pubblico e condividono le tecniche di eccellenza proprie a tutti i métier Hermès. Grazie alla realtà virtuale di un filmato a 360°, i visitatori possono inoltre scoprire i segreti dei maestri artigiani della cristalleria Saint-Louis, maison fondata nel 1586 e acquisita da Hermès nel 1989. Insomma una vera e propria celebrazione dell'arte che si cela in un mestiere da approfondire anche attraverso la visione del documentario Les Mains d'Hermès proiettato durante tutti i giorni della mostra nell'aula cinema de La Pelota. In ogni caso straordinario è vedere dal vivo la nascita di certi capolavori.

Per esempio «L'imprimeur sur soie» ovvero lo stampatore su seta, lavora secondo la tecnica detta a «quadro piano» o «quadro alla lionese», perché sviluppata a Lione negli anni Trenta. Su un rullo immacolato di twill di seta, teso da un capo all'altro sul tavolo di stampa, l'artigiano stampatore posa un telaio in acciaio ricoperto da una garza. Vi fa colare un primo colore e lo stende con l'aiuto di una racla in caucciù. I colori successivi, uno per quadro, s'imprimono sulla seta attraverso le maglie della garza secondo un ordine preciso. Quando appare il disegno finale, non resta che asciugarlo, fissarlo, lavarlo e confezionare i carré. L'espressione complessa di un volto può richiedere fino a quindici quadri diversi, come nel caso del carré Wa'ko-ni.

Che dire poi della «Roulotteuse», l'orlatrice specializzata negli orli frullati che sono la tipica finitura di tutti i carré. Una pinza per tessuti tende il pezzo di seta sul rovescio. Con il pollice e l'indice della mano sinistra, l'orlatrice ne afferra un bordo e lo arrotola sul diritto, dall'esterno verso l'interno: una prerogativa dell'orlo frullato alla francese. Con la mano destra, trapassa velocemente con l'ago, dall'alto in basso e a intervalli di circa un centimetro, il cilindro di stoffa in tutta la sua lunghezza. È il cosiddetto punto «scivolato» che conserva l'arrotolatura senza forarla. Per essere eseguito alla perfezione, il gesto dell'orlatrice richiede almeno dodici mesi di apprendistato. Quando si parla di borse siamo di fronte a un puzzle di pezzi da assemblare e in questo caso è di scena «Le maroquinier» che taglia una certa quantità di filo di lino e lo riveste con cera d'api.

Poi, dopo aver fissato un ago alle due estremità del filo, comincia una danza, a braccia alzate, che lo fa assomigliare a un direttore d'orchestra. Stretta fra le cosce, la pinza per cucire in legno tiene uniti i pezzi di cuoio. Tra il pollice e l'indice, la lesina a losanga perfora la materia e guida gli aghi, sui due lati del cuoio, la carne e il fiore. Il punto incrociato di questo cucito sellaio assicura alla borsa una resistenza incomparabile. Una volta battute con il martello, le cuciture non causano più attriti.

Segue la fase della lucidatura per ottenere un bordo liscio e satinato. Per godere appieno del fascino di questa mostra ecco gli orari: ingresso libero giovedì 11 maggio h. 15.00 - 19.00. Dal 12 al 17 maggio ingresso h. 11.00 - 19.00.

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