Ci risiamo. Vi ricordate poche settimane fa, Quando è emerso che per più di 10 anni gli Stati Uniti avrebbero inviato tonnellate di e-mail con informazioni sensibili al Mali per un errore di battitura? A quanto pare è successo di nuovo, ma questa volta a incappare nello stesso svarione è il ministero della Difesa britannico. Come riferito dal Guardian in quel di Westminster è stata avviata un’indagine interna dopo che alcuni funzionari hanno inviato per sbaglio e-mail con informazioni riservate destinate al Pentagono.
Come per gli apparati statunitensi anche qui il medesimo fraintendimento sul dominio. Infatti l’indirizzo di posta elettronica a stelle e strisce possiede la desinenza ".mil", abbreviazione di "military”, mentre il governo maliano è detentore del dominio ".ml". Per fortuna, come nel caso emerso ad inizio mese, il ministero della Difesa britannico tramite un suo portavoce ha reso noto che le informazioni contenute, "non contengono informazioni che possano compromettere la sicurezza operativa o dati tecnici"
Tuttavia, come affermato da Mike Rogers, generale statunitense in pensione ed ex dirigente della National Security Agency, il problema non è la qualità del dato in se ma la quantità di notizie che viene compromessa: “Un accesso prolungato a questo tipo di informazioni, anche se non classificate, può generare comunque strategia e intelligence”
La questione, reiterata e quindi quasi grottesca, rimane seria. Il Mali è uno dei paesi africani dove la presa della Federazione russa è molto forte sia a livello economico che a livello militare e politico.
Basti pensare che Vladimir Putin, dopo il fallimento dell’accordo sul grano nel Mar Nero, ha promesso spedizioni gratuite del cereale. Inoltre, i mercenari del gruppo Wagner sono presenti e radicati sul territorio per aiutare il governo maliano a combattere contro i jihadisti.
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