Ancora oggi, a quasi cinque anni di distanza dalla rivoluzione portata dal Covid, continuano ad uscire notizie su quel periodo che fanno riflettere su quanto il mondo stesse vivendo situazioni che, viste con gli occhi attuali, possono tranquillamente essere definite folli.
Il "raid acquatico" di Boris Johnson
L'ultimo episodio venuto alla luce riguarda l'ex primo ministro britannico in forza in quel periodo, Boris Johnson, ed è stato raccontato proprio da lui nel libro di prossima uscita, "Unleashed", di cui il Daily Mail ha riportato ieri un estrato, pubblicato oggi anche Guardian. Johnson nel 2021 stava valutando di ordinare alle proprie forze armate un "raid acquatico" mirato ad un magazzino ubicato a Leida, in Olanda, per sequestrare i vaccini anti-Covid AstraZeneca, al culmine della pandemia.
La disputa per Astrazeneca
All'epoca il vaccino prodotto da Astrazeneca era al centro di una disputa tra Bruxelles e Londra. Johnson nel libro scrive di "aver commissionato verifiche" per appurare "se fosse tecnicamente fattibile lanciare un raid acquatico contro un magazzino a Leida, nei Paesi Bassi, per prendere ciò che era legalmente nostro e di cui il Regno Unito aveva un disperato bisogno".
Il vice capo di Stato maggiore della Difesa, il tenente generale Doug Chalmers, riferì al primo ministro che il piano era "certamente fattibile" e che comportava l'uso di gommoni rigidi per navigare nei canali olandesi. "Si sarebbero diretti al bersaglio, sarebbero entrati, si sarebbero impadroniti dei beni in ostaggio e li avrebbero fatti uscire utilizzando un autoarticolato, dirigendosi poi verso i porti della Manica", ha scritto Johnson.
I timori delle ripecussione
A questo però Chalmers ha poi aggiunto che per Johnson sarebbe stato difficile portare a termine la missione senza essere scoperti, il che significa che il Regno Unito avrebbe dovuto poi "spiegare" per quale motivo stava "invadendo un alleato di lunga data della Nato". Un piano azzardato, che va però incasellato in quel periodo in cui tante cose a dir poco strane avvenivano.
Johnson stesso a distanza di anni se n'è reso conto: "Sapevo che aveva ragione (la Difesa, ndr) ed ero d'accordo con quello che pensavano, ma non volevo dirlo ad alta voce che tutta la faccenda era una follia".
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