"Esplosioni a Damasco". L'ombra di un nuovo raid di Israele in Siria

Un edificio sarebbe stato attaccato a Damasco. I media locali hanno riferito di esplosioni avvertite nell'area, in particolare nella zona di Sida Zeinab della capitale siriana

"Esplosioni a Damasco". L'ombra di un nuovo raid di Israele in Siria
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In Siria sono state avvertite delle forti esplosioni nella zona del governatorato di Damasco. Le notizie sono ancora convulse. I media locali hanno riferito di deflagrazioni avvenute nella capitale, nello specifico nell'area di Sida Zeinab. Questa versione è stata rilanciata anche dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo. Le immagini che circolano sui social network mostrano una nuvola di fumo alzarsi dal sobborgo citato, dove si ritiene che elementi collegati all'Iran abbiano una forte presenza. Al momento non ci sono commenti da parte delle autorità siriane in merito a queste notizie. Potrebbe trattarsi di un nuovo raid contro un leader di Hamas o Hezbollah, sulla falsa riga di quelli avvenuti nelle scorse ore tra Beirut e Teheran costati la vita rispettivamente a Fuad Shukr - alias Hajj Mohsin, numero due delle milizie di Hassan Nasrallah - e Ismail Haniyeh, il capo politico del gruppo filo palestinese.

Esplosione a Damasco: cosa è successo in Siria

Non ci sono indiscrezioni rilevanti che permattono di ricostruire l'intera vicenda. Sappiamo che ci sarebbero state esplosioni in una zona a sud di Damasco dove sarebbe accertata una nutrita presenza di iraniani, presumibilmente membri di spicco di Hezbollah. Impossibile sapere quale edificio è stato colpito, chi ha sferrato l'attacco - se di è attacco si può parlare - e quale l'obiettivo designato dall'ipotetico raid. Certo è che la temperatura tra Siria e Israele si è alzata dopo le ultime vicende.

Il ministero degli Esteri siriano ha accusato Tel Aviv di "creare pretesti" per espandere la guerra nella Striscia di Gaza dopo aver bombardato la periferia meridionale di Beirut, nota come Dahye, un'importante roccaforte di Hezbollah, dove l'attacco ha causato almeno un morto e 68 feriti. "L'entità israeliana continua a creare pretesti per la sua politica di escalation e di espansione dell'aggressione nella regione", ha dichiarato il ministero degli Esteri siriano in un comunicato, in cui ha denunciato l'attacco del drone sul sobborgo della capitale libanese come "causa di vittime civili innocenti".

I precedenti raid di Israele

Damasco ha condannato "il flagrante attacco alla sovranità del Libano e questa chiara violazione del diritto internazionale", esprimendo al contempo solidarietà alle autorità libanesi di fronte alla "brutale aggressione" di Israele.

Ieri le forze di Israele hanno colpito obiettivi delle milizie filo-governative, i libanesi Hezbollah e i Guardiani della rivoluzione islamica iraniani (pasdaran) a Tel al Jabiyya, nel distretto di Daraa, nel sud della Siria. Il richiamato Osservatorio siriano per i diritti umani ha fatto sapere che i bombardamenti hanno preso di mira anche la località di Tal Umm Houran, sempre nel sud-ovest della Siria. Dopo l'attacco si è attivata la difesa aerea siriana e non vi sarebbero vittime.

L'Osservatorio ha affermato che Israele "ha preso di mira con missili sia Tal al-Jaybah una base di difesa aerea presente nel sito, e Tal Umm Houran, dove le forze del regime e le forze di difesa aerea sono di stanza nella campagna occidentale di Daraa". La fonte ha ribadito che gli attacchi lanciati dal Golan siriano non hanno provocato vittime. Ha sottolineato che i missili antiaerei terrestri siriani "cercavano" allo stesso tempo "di affrontare i droni che volavano".

Ricordiamo che l'attacco, che non è stato menzionato dai media ufficiali siriani, è arrivato alla luce dell'escalation della tensione regionale, dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di rispondere a un attacco missilistico che sabato ha preso di mira la città di Majdal Shams.

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