A Helsinki oggi è arrivato il via libera dal parlamento finlandese all'ingresso della Finlandia nella Nato, anche in forma autonoma e indipendente dall'adesione della Svezia. A favore l'intera coalizione progressista che sostiene la premier Sanna Marin, guidata dal Partito Socialdemocratico finlandese e dal partito dei Verdi, ma anche i Veri Finlandesi, il centro-destra del Partito di Coalizione Nazionale e il partito centrista dei Cristiano-Democratici all'opposizione. Plebiscitaria la maggioranza: 184 voti a favore e solo 7 contrari. Per la promulgazione manca ora solo la firma del presidente della Repubblica Sauli Niinisto. Per l'ingresso ufficiale nella Nato sarà necessario aspettare il via libera di Turchia e Ungheria, uniche nazioni tra le trenta aderenti all'alleanza atlantica a non aver ancora dato semaforo verde all'adesione della Finlandia (e della Svezia).
La strategia della Finlandia
Il voto dell'Eduskunta, il parlamento di Helsinki, è stato schiacciante ed è l'ennesima, definitiva conferma di una svolta ufficialmente avviata dalla guerra russo-ucraina, che ha aumentato la domanda crescente di sicurezza da parte della Finlandia. Un cambio di paradigma che rappresenta un boomerang per la Russia: Mosca non voleva la Nato ai suoi confini e rischia in tempi brevi di trovarsi sotto casa l'Alleanza dopo l'ingresso del Paese europeo che condivide il confine terrestre più lungo con la Federazione russa.
La Finlandia non ha intenzione di diventare un bastione antirusso, come del resto a InsideOver ha dichiarato l'analista geopolitico Amedeo Maddaluno. "La Finlandia ha un ottimo strumento militare” che però è “concepito per la difesa territoriale e non per la proiezione”. L’unico strumento proiettivo che, nei prossimi tempi, Helsinki schiererà sarà “la flotta di F-35” ma, sostanzialmente, l’esercito di Helsinki “non è in grado e non ha in programma nella sua pianificazione di infastidire in alcun modo la Russia, dati i numeri piccoli e la difficoltà territoriale" e mira all'ingresso nella Nato per giocare un ruolo crescente in campo di catene del valore, tecnologia, industria della Difesa. Oltre ovviamente che per interdire ogni possibile ricatto da parte di Mosca. Nonostante questo, il governo finlandese ha fatto partire lunedì scorso i lavori per una barriera coperta di filo spinato che verrà costruita al confine con la Russia.
Nessun dubbio sull'ingresso nella Nato
Di fronte a un'opinione pubblica incerta sul futuro del Paese e del suo collocamento internazionale, la guerra in Ucraina ha fatto esplodere la voglia di Nato della Finlandia. Yle, importante testata finlandese, aveva anticipato coi suoi sondaggi la volontà di adesione del Paese indicando come favorevoli tutti i maggiori gruppi parlamentari. Il segretario Nato Jens Stoltenberg ha di recente ribadito che le porte della Nato sono aperte in prospettiva perfino all'Ucraina, dando per cosa fatta la rimozione del veto turco alla Svezia e una pronta adesione della Finlandia, su cui non sussiste il veto di Erdogan. E, per citare il generale americano David Petraeus, la Nato è pronta a diventare "nuovamente grande" grazie a Vladimir Putin.
Il voto finnico arriva, del resto, quando in Ungheria si apre il dibattito parlamentare sul sì a Helsinki e Stoccolma.
Anche Viktor Orban ha indicato al suo partito, Fidesz, di votare a favore dell'accesso delle nazioni nordiche. Resta l'incognita di Ankara. Il cui voto sarà la certificazione definitiva dell'ingresso di un Paese, la Finlandia, con ben più di un piede nel campo atlantico.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.