"Consegnati dati sensibili alla Cina". La fuga di informazioni che preoccupa gli Usa

L'uomo, un funzionario civile sudcoreano del Korea Defence Intelligence Command (KDIC), è stato arrestato con l'accusa di aver diffuso informazioni riservate ad un presunto agente dei servizi segreti cinesi

"Consegnati dati sensibili alla Cina". La fuga di informazioni che preoccupa gli Usa
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Un funzionario civile sudcoreano del Korea Defence Intelligence Command (KDIC), la principale agenzia di intelligence militare della Corea del Sud, ha condiviso per anni dati classificati e informazioni riservate, compreso un elenco di 007 sotto copertura del proprio Paese, con un presunto agente dei servizi segreti cinesi in cambio di denaro. L’uomo, 49 anni, è stato arrestato il mese scorso con le accuse di corruzione e trasmissione di dati sensibili tramite documenti e messaggi vocali (30 volte a partire dal 2019). Seoul non è nuova ad episodi simili.

Fuga di informazioni riservate

La Sud Corea, uno dei principali alleati Usa in Asia, continua a fare i conti con strane fughe di segreti (militari e non solo). A gennaio, ad esempio, la polizia ha accusato due persone di aver fatto trapelare progetti di sottomarini a Taiwan. A febbraio, invece, alcuni ingegneri indonesiani sarebbero stati sorpresi mentre tentavano di impossessarsi di un'unità rimovibile contenente dati relativi al caccia KF-21. In seguito a questi episodi i legislatori del Paese hanno chiesto al governo di emanare leggi più severe per prevenire il traffico non autorizzato di informazioni sensibili legate al settore della Difesa.

L’ultima vicenda riguarda invece un anonimo funzionario civile di un’agenzia di intelligence militare sudcoreana accusato di aver consegnato informazioni riservate a uno 007 cinese. Tra queste, come detto, ci sarebbe anche un elenco di agenti sotto copertura dello stesso KDIC, comando specializzato nello spionaggio della Corea del Nord, che operavano in Cina, Russia e altri Paesi.

Questa ennesima fuga di notizie ha sollevato domande imbarazzanti per Seoul perché arriva in un momento in cui il Paese sta espandendo la condivisione di intelligence militare con Stati Uniti e Giappone. La Corea del Sud e gli Stati Uniti, tra l’altro, hanno fatto affidamento l'uno sull'altro per “spiare” la Corea del Nord, combinando risorse quali satelliti, cyber intelligence e agenti umani, proprio come quelli che lavorano per il KDIC.

Il terremoto che scuote la Corea del Sud

Gli inquirenti stanno ancora valutando l'entità dei danni arrecati alla decennale guerra di intelligence condotta dalla Corea del Sud contro la Corea del Nord, poiché i legislatori e i media sudcoreani hanno espresso il sospetto che i dati possano essere finiti nelle mani di Pyongyang. Il New York Times ha tra l’altro scritto che la suddetta fuga di notizie, scoperta per la prima volta a giugno, ha spinto il Defense Intelligence Command, una delle agenzie governative più segrete della Corea del Sud, a richiamare in patria gli agenti sotto copertura di stanza all'estero.

Agenti sotto copertura sono stati attivi in ​​Cina, dove hanno cercato di reclutare spie e raccogliere informazioni tra i nordcoreani che si recavano lì o tra i coreani etnici presenti sul territorio cinese che spesso si recavano in Corea del Nord. Ma le loro identità sotto copertura sono state a volte svelate e sono diventati bersagli delle autorità in Cina e degli agenti sotto copertura del controspionaggio nordcoreano che operavano lì.

Il funzionario incriminato, la cui identità non è stata rivelata dai procuratori, è stato segretamente detenuto e ricattato per lavorare per il presunto agente cinese a Yanji, nella Cina nord-orientale, nell'aprile 2017, secondo i procuratori militari. Si trovava nella città, vicino al confine con la Corea del Nord, per controllare la sua rete di raccolta di informazioni nell’area. Qui, sempre secondo l'accusa, ha stampato documenti e ha preso appunti o screenshot di documenti classificati, oltre ad aver scattato foto con il cellulare.

Li avrebbe fatti uscire di nascosto e li ha inviati tramite servizi cloud protetti da password basati in Cina o tramite una funzione di messaggistica vocale all'interno di un'app di gioco online. In cambio, avrebbe ricevuto almeno 120.000 dollari dal suo contatto cinese.

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