I nuovi "guardiani" del Giappone: droni MQ-9B per Tokyo

Il ministero della Difesa giapponese aveva lanciato una gara d'appalto per acquisire uno Uav a media altitudine e lunga durata e il Sea Guardian è stato l'unico a partecipare. Ecco a cosa servono questi droni

I nuovi "guardiani" del Giappone: droni MQ-9B per Tokyo
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Il Giappone ha ufficialmente scelto di puntare sul drone MQ-9B Sea Guardian per potenziare le proprie Forze di autodifesa marittime (JMSDF). L'annuncio è arrivato in seguito a numerose prove effettuate da Tokyo per testare l'efficienza del velivolo senza pilota a lunga autonomia - può volare per 24 ore o più, a seconda della configurazione - prodotto dalla General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI). La JMSDF, nello specifico, ha impiegato il Sea Guardian per valutare, tra le altre cose, se fosse in grado di effettuare alcune delle operazioni attualmente svolte da velivoli con equipaggio. La fumata bianca è arrivata pochi mesi dopo la firma, da parte dell'India, di un accordo analogo per acquistare questo tipo di droni all'avanguardia per rafforzare la sua Marina.

Il Giappone punta sui droni MQ-9B Sea Guardian

GA-ASI ha rafforzato la sua Maritime Wide Area Surveillance (MWAS) per il Giappone con Optix+, che raccoglie informazioni dai sensori Sea Guardian, nonché da altre fonti di dati, visualizzando il quadro completo delle informazioni di sorveglianza per il suo operatore. Questa funzionalità semplifica l'assegnazione e la direzione delle sue informazioni di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance (ISR) in tempo reale. La suite software Optix+ di GA-ASI correla e sfrutta rapidamente i dati raccolti in un quadro operativo comune facilmente condiviso, si legge nel comunicato diramato dalla stessa GA-ASI.

Avere dati correlati da più fonti consente il rilevamento automatico di comportamenti anomali sulle acque. I droni Sea Guardian sono dotati di due radar di ricerca di superficie marittimi multimodali con una modalità di imaging Inverse Synthetic Aperture Radar (ISAR), un ricevitore Automatic Identification System (AIS) e un sensore High-Definition – Full-Motion Video dotato di telecamere ottiche e a infrarossi, nonché di ricevitori di intelligence elettronica. Questa suite di sensori consente il rilevamento e l'identificazione in tempo reale di imbarcazioni di superficie su migliaia di miglia nautiche quadrate e fornisce il tracciamento automatico di bersagli marittimi e la correlazione di trasmettitori AIS con tracce radar e di intelligence elettronica.

La mossa di Tokyo

Il mese scorso, il Japan Times scriveva che il Giappone aveva deciso di acquistare il velivolo senza pilota in questione e che, anzi, stava valutando di ottenere 23 droni MQ-9B Sea Guardian nell'arco di dieci anni per rafforzare la sorveglianza nel sempre più teso Mar Cinese Orientale. Il ministero della Difesa giapponese aveva lanciato una gara d'appalto per acquisire uno Uav a media altitudine e lunga durata (MALE) e il Sea Guardian è stato l'unico drone a partecipare.

La Guardia costiera giapponese utilizza già l'MQ-9 B. Ad agosto di quest'anno, ha formalmente firmato un accordo per l'acquisto di due Sea Guardian, che saranno consegnati l'anno prossimo, oltre ai tre droni MQ-9B noleggiati da General Atomics da aprile 2022.

In ogni caso, l'annuncio del Giappone arriva appena due mesi dopo che il Ministero della Difesa indiano ha firmato un contratto per l'acquisto di 31 sistemi aerei a pilotaggio remoto (RPAS) ad alta quota e lunga durata (HALE) MQ-9B Sky/Sea Guardian.

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