Uno scontro simulato tra un caccia stealth cinese J-20 e il suo rivale statunitense F-22 in un'ambientazione emblematica coincidente con il nord di Taiwan. Un team di esperti militari della Northwestern Polytechnical University di Xian ha organizzato un combattimento virtuale tra i migliori jet a disposizione di Usa e Cina per capire chi, tra i due, potrebbe avere la meglio in caso di vis a vis. Il risultato? Per gli analisti del Dragone non ci sarebbero dubbi: quasi in ogni scenario testato con droni, il velivolo cinese uscirebbe vittorioso dal confronto. Il tasso di successo del J-20 supererebbe addirittura il 95%, e questo grazie alla capacità del mezzo di collaborare con due o tre droni.
La simulazione tra caccia Usa e cinesi
A raccontare del duello virtuale tra caccia Usa e cinesi è stato il South China Morning Post. Nel duello sui generis, le specifiche tecniche del jet cinese – tra cui la potenza radar e le capacità stealth – sono state impostate su valori inferiori rispetto alla controparte statunitense. Nella simulazione, mentre i droni "compagni" del J-20 monitoravano l'F-22, attiravano il suo fuoco e lanciavano al contempo attacchi multidirezionali, il velivolo del Dragone, pilotato da esseri umani, infliggeva il colpo decisivo all'aereo Usa.
"Il panorama del combattimento aereo moderno ha subito un cambiamento di paradigma, grazie ai rapidi progressi nell'informazione e nella tecnologia dei droni", ha scritto un team di ricerca guidato da Zhang Dong, professore associato presso la facoltà di astronautica della Northwestern Polytechnical University, in un articolo sulla rivista accademica cinese Systems Engineering and Electronics. "Sebbene ci sia ancora un divario tra l'autonomia dei droni e le esigenze del combattimento aereo, la collaborazione tra velivoli con e senza pilota offre una soluzione promettente", ha aggiunto Zhang.
Secondo il paper di Zhang, i due piloti del J-20S hanno un carico di lavoro pesante: devono integrare i dati provenienti dai satelliti, dagli aerei di allerta, dai radar terrestri e dai droni, valutare la situazione sul campo di battaglia, assegnare obiettivi ai droni e prendere decisioni in una frazione di secondo per attaccare o difendersi. Le simulazioni hanno rivelato che un J-20 solitario armato con otto missili aria-aria a medio raggio aveva meno del 10% di possibilità di sconfiggere un F-22 che trasportava sei missili AIM-120C.
L'importanza dei droni
Nonostante la maggiore gittata dei missili cinesi, anche in quest'ultimo caso il radar del jet statunitense aveva la meglio nel rilevamento. Ma l'aggiunta di due droni ha fatto pendere la bilancia in favore del mezzo cinese e, con l'aggiunta di tre Uav, il vantaggio del J-20 è aumentato, consentendogli di vincere senza nemmeno impegnarsi in combattimento.
Per la cronaca, il team di Zhang ha utilizzato un sistema di simulazione digitale all'avanguardia per i suoi scenari di combattimento aereo. "La nostra piattaforma comprende modelli realistici a sei gradi di libertà per veri aerei da combattimento in servizio, modelli di sensori e simulazioni di missili, in grado di replicare combattimenti aerei con e senza pilota nel mondo reale", ha spiegato il team.
Ricordiamo che al recente China Airshow l'esercito cinese ha presentato l'ultima versione del
suo caccia stealth pesante, il J-20S. Questo jet stealth biposto presenta una configurazione unica: un pilota si concentra sul volo e sugli armamenti, mentre l'altro gestisce le comunicazioni e il coordinamento dei droni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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