Mosca muove l'incrociatore Nakhimov: così la nave da guerra riaccende i reattori nucleari

L'incrociatore pesante russo della classe Kirov, "Admiral Nakhimov", ha riacceso i reattori nucleari dopo decenni passati in cantiere e sarebbe quasi pronto per le prove in mare

Mosca muove l'incrociatore Nakhimov: così la nave da guerra riaccende i reattori nucleari
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Domenica 2 febbraio, il secondo reattore nucleare del sistema di propulsione dell'incrociatore pesante russo “Admiral Nakhimov” è stato attivato. La nave, la più grande unità navale di superficie in servizio nella Vmf (Voenno-Morskoj Flot), la flotta russa, insieme alla gemella “Pietro il Grande” della classe Kirov, è stata anni in bacino di carenaggio per un profondo rifacimento inteso a rimodernarla con un'intera gamma di nuove armi e sensori.

Lo “Admiral Nakhimov” ha avuto una lunga e travagliata storia post Guerra Fredda: rimasto inattivo nel porto di Sevmash per anni: dal 1999 è rimasto ormeggiato nel porto di Severodvinsk, nei cantieri Sevmash, in attesa di riparazioni mai eseguite. Nel 2006 se ne decise la riattivazione ma solo nel 2014 sono iniziati i lavori, e da allora la data di consegna pianificata è stata ripetutamente posticipata. Inizialmente il progetto doveva essere completato intorno al 2018, poi è stato posticipato al 2019 e poi al 2020. Nel 2017, la Tass segnalava che i lavori sull'incrociatore avrebbero dovuto essere completati entro il 2021. Nel 2021 è stato annunciato che la nave sarebbe tornata in servizio prima del 2023, mentre nel 2022 Sevmash ha dichiarato che il rientro in servizio era stato posticipato al 2024.

Il “Pietro il Grande”, così, è rimasto per decenni l'unico della sua classe in servizio. Le unità di questo tipo sono degli incrociatori a propulsione nucleare da circa 28mila tonnellate di dislocamento: pesantemente armati e pensati per avere principalmente il ruolo di scorta e attacco di superficie, sono le più grandi unità navali mai costruite dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi se escludiamo le portaerei.

I lavori di modernizzazione del “Nackhimov”, a quanto sappiamo, prevedevano di fornire non meno di 174 tubi di lancio verticali per missili di vario tipo, e in particolare si parlava di 80 per missili da crociera russi moderni, tra cui il subsonico “Kalibr”, il supersonico “Oniks” e presumibilmente l'ipersonico “Zircon”. Per la difesa aerea si ritiene che gli altri tubi di lancio verticali siano destinati ai missili S-300FM, derivati dal ben noto sistema terrestre S-300. Sebbene facciano parte dell'armamento precedente, verrebbero coadiuvati da otto sistemi combinati cannone/missile Pantsir-M per la difesa aerea a corto raggio. Altri rapporti in passato hanno suggerito che i missili del sistema di difesa S-400 potrebbero essere incorporati, come ulteriore evoluzione dell'S-300FM, che fornirebbe una capacità antimissile balistica più robusta. Accanto a queste nuove armi, lo “Admiral Nakhimov” era destinato a vederesi sostituire quasi ogni elemento dell'equipaggiamento da combattimento con successori più moderni come parte di una revisione profonda di sistemi e sensori.

Secondo i piani russi, una volta ultimata la modernizzazione del “Nakhimov”, dovrebbe iniziare quella del “Pietro il Grande” secondo lo stesso modello, ma le tempistiche potrebbero restare lunghe nonostante Mosca affermi che l'unità che ha appena riattivato i reattori dovrebbe effettuare le prime prove in mare entro questa estate.

L'ambizione di rimodellare completamente l'incrociatore pesante ha messo a dura prova la cantieristica russa, già alle prese da annosi problemi di elevati carichi di lavoro e un elevato numero di ore/uomo per via di un'automazione scarsa. Le sanzioni internazionali, che la Russia subisce sin dal 2014, hanno sicuramente inciso sull'efficienza dei cantieri in considerazione che Mosca ha dovuto evitare di ritardare altri programmi navali più importanti – come le fregate “Admiral Gorshkov” o i sottomarini classe “Borei” o “Yasen” - pertanto resta da vedere esattamente quanto il lavoro effettuato sul “Nakhimov” sia stato accurato. Con il Ministero della Difesa russo che sta dando priorità alla guerra in Ucraina, così come alla modernizzazione dell'arsenale strategico, la Vmf potrebbe benissimo considerarsi fortunata di poter mettere in servizio un'importante unità di superficie come l'incrociatore: questo è particolarmente rilevante poiché i piani per sviluppare una nuova classe di “super-cacciatorpediniere” (denominata "Lider” sono stati da tempo accantonati al pari di quelli per una nuova portaerei che avrebbe dovuto essere simile a quelle della marina statunitense.

Parlando di portaerei, l'unica unità di questo tipo della flotta russa, lo “Admiral Kuznetsov”, è ancora in cantiere dopo l'esperienza fatta contro Daesh in Siria, e non si prevede che rientri nella flotta in breve tempo.

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