Russia e Cina muovono le flotte. E Pechino manda le navi da guerra in Alaska

Impegnate in attività di pattugliamento o esercitazioni militari le navi della Cina sono state avvistate in diverse aree critiche: dall'Alaska a Taiwan. E le manovre congiunte con la Russia preoccupano gli Usa

Russia e Cina muovono le flotte. E Pechino manda le navi da guerra in Alaska
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Nelle ultime ore le navi da guerra della Cina sono state avvistate in più aree marittime critiche, impegnate in operazioni di pattugliamento, dimostrazioni di forza o esercitazioni militari. La Guardia costiera statunitense, ad esempio, ha annunciato di aver avvistato quattro imbarcazioni cinesi al largo delle coste dell'Alaska. Allo stesso tempo le forze navali del Dragone e quelle della Russia hanno avviato manovre congiunte nelle acque attorno alla città di Zhanjiang, nella provincia meridionale cinese del Guangdong. Last but not least, c'è da segnalare un aumento delle attività militari nel Mar Cinese Meridionale, principalmente attorno a Taiwan.

Il monitoraggio Usa sulle navi cinesi in Alaska

La notizia più importante riguarda l'avvistamento da parte della Guardia costiera statunitense di navi da guerra cinesi a circa 200 chilometri a nord del passo Amchitka, nelle isole Aleutine, nonché un'altra imbarcazione a circa 135 chilometri a nord del passo Amukta, uno stretto tra il mare di Bering e l'Oceano Pacifico settentrionale.

Secondo le autorità Usa, tutte e quattro le imbarcazioni cinesi erano "in transito in acque internazionali ma ancora all’interno della zona economica esclusiva degli Stati Uniti, che si estende per 200 miglia nautiche dalla costa statunitense". "La presenza navale cinese ha operato in conformità con le regole e le norme internazionali", ha la stessa Guardia costiera statunitense, aggiungendo: "Abbiamo risposto alla loro presenza per garantire che non ci fossero interruzioni degli interessi statunitensi nell'ambiente marittimo intorno all'Alaska".

Rispondendo alle comunicazioni radio della Guardia costiera statunitense, le navi ospiti hanno affermato che il loro scopo era quello di effettuare "operazioni di libera navigazione". Il cutter della guardia costiera Kimball ha continuato a monitorare tutte le navi fino al loro transito a sud delle isole Aleutine nell'Oceano Pacifico settentrionale. Per Washington, dunque, è scattato un piccolo campanello d'allarme ma emblematico dell'intraprendenza cinese.

Esercitazioni e prove di forza

Per quanto riguarda le esercitazioni, Cina e Russia hanno avviato manovre congiunte nelle acque e nello spazio aereo attorno alla città di Zhanjiang. L'annuncio è stato dato in conferenza stampa dal portavoce del ministero della Difesa di Pechino, Zhang Xiaogang. L'addestramento, intrapreso all'inizio del mese, si concluderà intorno alla metà di luglio e rientra in un piano di cooperazione annuale sottoscritto da Pechino e Mosca. Le esercitazioni, ha precisato il portavoce, puntano a "provare la determinazione e le capacità delle rispettive forze armate di rispondere congiuntamente alle minacce alla sicurezza marittima, oltre che a preservare la pace e la stabilità nella regione e nel resto del mondo".

Infine Taiwan. Lo scorso 11 luglio, 66 aerei da guerra cinesi sono stati rilevati nei pressi dell'isola, il maggior numero registrato nell'arco delle 24 ore dall'inizio dell'anno. Lo hanno riferito i media internazionali, citando il ministero della Difesa di Taipei. "Alle 6 del mattino (mezzanotte in Italia) sono stati rilevati 66 aerei e sette navi" militari cinesi "56 aerei hanno attraversato la linea mediana ed sono entrati nella zona di identificazione di difesa aerea settentrionale, sudoccidentale e sudorientale di Taiwan", ha affermato il dicastero.

Il giorno successivo il Dragone ha inviato 18 aerei militari e otto navi da guerra sempre nello Stretto di Taiwan. Dall'inizio del mese il ministero della Difesa di Taiwan ha segnalato 294 aerei e 84 navi da guerra cinesi nei pressi dell'isola.

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