La Cina muove le navi da guerra: cosa c'è dietro le strane attività militari

La maggior parte dei casi si è verificata in acque internazionali, dove il passaggio delle navi è consentito. La situazione, tuttavia, sta preoccupando il Giappone

La Cina muove le navi da guerra: cosa c'è dietro le strane attività militari
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Nel corso del 2024 è stata registrata un'impennata delle attività delle navi da guerra cinesi e russe attorno alle isole sudoccidentali del Giappone (alcune contese), a dimostrazione dell'aumento delle tensioni nell'intera regione. Una regione, tra l'altro, scossa dai test missilistici della Corea del Nord e dalla rinnovata presenza militare di Mosca, solita pattugliare l'area insieme a Pechino. I numeri sono emblematici: nell'anno appena terminato ci sono stati 80 casi di movimenti sospetti nel territorio che va dallo stretto di Osumi, al largo della prefettura di Kagoshima, fino alle acque che separano l'isola giapponese di Yonaguni. Il 90% degli episodi hanno riguardato mezzi cinesi (contro i 50 casi del 2023 e i 2o del 2021). Allargando la visuale a tutto il Giappone, i casi schizzano a quota 140: 90 provocati da Pechino, 50 da Mosca. Gli annunci del ministero della Difesa di Tokyo hanno riguardato circa 300 navi da guerra. Che cosa sta succedendo?

I movimenti delle navi militari cinesi

Fino a pochi anni fa, ha scritto Nikkei Asian Review, l'attività delle navi da guerra – fossero cinesi o russe - si concentrava nel Mar del Giappone e al largo del Giappone nord-orientale. Da qualche mese, tuttavia, l'esercito di Pechino ha iniziato a concentrarsi in particolare sull'area intorno alle isole sud-occidentali nipponiche. La maggior parte dei casi si è verificata in acque internazionali, dove il passaggio è consentito. Anche nelle acque territoriali il diritto di passaggio inoffensivo stabilisce che alle navi battenti bandiera straniera non può essere impedito il passaggio se non turbano l'ordine o la sicurezza.

In ogni caso, il ministero della Difesa giapponese e le Forze di autodifesa di Tokyo sono preoccupati per questi movimenti delle Marine cinesi e russe, perché i mezzi coinvolti, per esempio, potrebbero essere impegnati in attività di raccolta di informazioni intorno al Giappone o prepararsi per una crisi che coinvolga Taiwan. Allo stesso tempo è vero che la Cina sta lavorando per migliorare le relazioni economiche con il Giappone, ma continua a intraprendere azioni militari provocatorie in mare e in aria. In particolare, l'aumento dell'attività nella regione vicino a Taiwan ha implicazioni dirette per la sicurezza nazionale giapponese.

La preoccupazione del Giappone

L'ambito della cooperazione tra la Marina e la guardia costiera cinese potrebbe espandersi, dal momento che anche le navi della guardia costiera di Pechino entrano spesso nelle acque intorno alle isole Senkaku. Le portaerei cinesi Liaoning e Shandong hanno attraversato le acque sudoccidentali e hanno inscenato decolli di aerei nelle aree a sud della prefettura di Okinawa.

E ancora: a luglio, quattro navi russe e cinesi hanno attraversato lo stretto di Osumi. Nel periodo settembre-ottobre, fino a otto navi sono salpate dal Mar del Giappone, hanno girato in senso orario intorno all'arcipelago giapponese e si sono dirette verso Okinawa.

"L'obiettivo della Cina nel sud-ovest del Giappone non è altro che quello di esercitare una pressione militare su Taiwan", ha dichiarato l'esperto militare Bonji Ohara, senior fellow della Sasakawa Peace Foundation.

Le attività con le navi russe suggeriscono che la Cina intende usare la Russia per ostacolare le attività statunitensi nel Pacifico occidentale. E il messaggio per il Giappone è chiaro.

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