Una nave con armi ipersoniche per sfidare la Cina: la mossa degli Usa nel Pacifico

La Marina Usa starebbe equipaggiando la sua Uss Zumwalt, che attualmente si trova in un cantiere navale del Mississippi, con la prima arma ipersonica imbarcata

Una nave con armi ipersoniche per sfidare la Cina: la mossa degli Usa nel Pacifico
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La Marina degli Stati Uniti sta riorganizzando la sua Uss Zumwalt nel tentativo di rispondere, colpo su colpo, alle crescenti minacce ipersoniche e navali mosse dalla Cina. Nello specifico, gli Usa intendono trasformare il loro cacciatorpediniere in una sorta di piattaforma di armi ipersoniche pensata appositamente in chiave anti Pechino. Il costo dell'operazione? Circa 4 miliardi di dollari. Necessari per equipaggiare il mezzo con nuove armi e renderlo così utile a fronteggiare il Dragone nell'Indo-Pacifico.

La mossa degli Usa

Secondo quanto riportato dal sito Defense News, la Marina statunitense starebbe equipaggiando la Uss Zumwalt, che attualmente si trova in un cantiere navale del Mississippi, con la prima arma ipersonica imbarcata, in un aggiornamento che consentirà al mezzo di condurre attacchi rapidi e precisi da distanze maggiori, migliorandone l'utilità operativa. Il sistema missilistico ipersonico Conventional Prompt Strike (CPS) sarà installato sulla USS Zumwalt, consentendole di lanciare veicoli plananti ipersonici che viaggiano a velocità da sette a otto volte superiori a quella del suono, e sfruttando le tecnologie avanzate dell'imbarcazione, tra cui la propulsione elettrica e un design stealth.

Gli Usa, non a caso, stanno accelerando lo sviluppo di armi ipersoniche in risposta ai progressi di Russia e Cina. E la Marina pianifica di testare il sistema a bordo dello Zumwalt entro il 2027 o il 2028. L'iniziativa ipersonica, ha evidenziato il portale Asia Times, rifletterebbe l'urgente necessità di contrastare le crescenti minacce, tra cui gli incrociatori cinesi Type 055 armati con missili YJ-21 da Mach 10, e lo spiegamento da parte della Russia di navi di superficie tattiche dotate di armi nucleari.

Nonostante i sistemi stealth, radar e di propulsione avanzati di Zumwalt, la classe presenta potenziali vulnerabilità significative, come lo scafo ribaltabile incline all'instabilità e l'assenza di sistemi d'arma ravvicinati. Gli sforamenti di costo hanno limitato la produzione a tre unità al prezzo di 4,24 miliardi di dollari ciascuna, sollevando dubbi sulla loro fattibilità come piattaforma scalabile. Ecco perché dotare la classe Zumwalt di armi ipersoniche potrebbe così ottenere una nuova vita.

Marina all'opera

Il sito The War Zone ha fatto sapere che la Marina degli Stati Uniti ha fatto marcia indietro sulla sua decisione di dismettere l'ultimo dei suoi incrociatori di classe Ticonderoga entro il 2027, optando per estendere la vita utile di tre navi (USS Gettysburg, USS Chosin e USS Cape St. George) fino al 2029. Pare che questa mossa faccia parte di una strategia più ampia volta a migliorare la prontezza delle risorse navali chiave del Paese.

Dall'altro lato, gli incrociatori cinesi Type 055 e i cacciatorpediniere Type 052, dotati di sistemi missilistici avanzati, rappresentano una minaccia significativa per Washington, in particolare con l'impiego di missili balistici antinave DF-21D e DF-26 e di missili ipersonici YJ-21. Gli sforzi di modernizzazione della Marina Usa, dunque, sono cruciali, ma potrebbero non essere sufficienti a eguagliare la superiorità numerica della Cina.

Dopo l'allarme del Pentagono sull'incremento dell'arsenale nucleare di Pechino in merito al rafforzamento della Marina cinese, Washington ha puntato i riflettori anche sui sottomarini a disposizione dell'Esercito popolare di liberazione (Pla) cinese.

In particolare, il gigante asiatico ha fatto registrare notevoli progressi, non solo nella tecnologia usata per produrre i propri mezzi, ma anche nelle capacità di rilevare quelli utilizzati dai nemici. Tutto questo non può che avere implicazioni rilevanti ai fini della pianificazione statunitense in vista di un potenziale conflitto per Taiwan o nel Mar Cinese Meridionale.

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