Navi da guerra per Pechino: ecco la punta di diamante della flotta cinese

La terza e più avanzata portaerei della Cina, la Fujian, rappresenta la punta di diamante della Marina di Pechino e ricopre un ruolo di primo piano nel rafforzamento militare in corso a Pechino

Navi da guerra per Pechino: ecco la punta di diamante della flotta cinese
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L'ultimo allarme è arrivato direttamente dal Pentagono. Poco prima di Natale, nel suo rapporto annuale al Congresso Usa sullo stato dell'esercito cinese, gli analisti militari degli Stati Uniti avevano sottolineato come la Marina di Pechino stesse continuando ad ampliare la propria portata globale spostandosi sempre di più oltre le acque regionali. Grazie ad una capacità senza eguali di sfornare nuove navi (in totale il gigante asiatico può contare su più di 370 navi) e di supporto logistico alle imbarcazioni, la Cina potrebbe molto presto persino operare regolarmente vicino alle coste degli Usa. Al momento, tuttavia, l'epicentro del confronto tra Washington e Pechino coincide con l'Indo-Pacifico. Da questo punto di vista la terza e più avanzata portaerei del Dragone, la Fujian, rappresenta la punta di diamante della Marina cinese (PLAN) e svolge un ruolo cruciale negli sforzi di Xi Jinping volti a tenere il passo con i gruppi d'attacco delle portaerei statunitensi in Asia.

La punta di diamante della Marina cinese

Partiamo da un assunto base: l'Esercito Popolare di Liberazione prevede di avere a disposizioni sei portaerei entro il 2035, così da comporre una flotta che risulterebbe essere la seconda Marina militare d'altura più grande al mondo dopo quella degli Stati Uniti. La Fujian è stata lanciata il 17 giugno 2022, la stessa data in cui la Cina ha testato la sua prima bomba all'idrogeno nel 1967, e prende il nome dalla provincia continentale che si affaccia sullo stretto di Taiwan. Le prove in mare sono iniziate a maggio, proprio mentre le altre due portaerei della Marina cinese venivano dispiegate, con sempre maggiore continuità, sulla costa orientale di Taiwan (il lato debole delle difese dell'isola) per esercitare pressione su Taipei.

Come ha ricordato il South China Morning Post, la portaerei Type 003 (ovvero la citata Fujian) a propulsione convenzionale sarà pronta per il servizio quest'anno, quasi 10 anni dopo l'inizio della sua costruzione presso il cantiere navale Jiangnan di Shanghai nel 2015. Fino al mese scorso, la Fujian aveva condotto un totale di sei prove. Prove che sono servite a consentire la familiarizzazione dell'equipaggio con le capacità e le tecnologie della nave, compreso il funzionamento di componenti quali ascensori per aeromobili, elettronica e stoccaggio di armi. Con un dislocamento a pieno carico di oltre 85.000 tonnellate - rispetto alle circa 65.000 tonnellate delle navi precedenti – la Fujian assomiglia di più ai progetti delle portaerei statunitensi, anche per l'adozione di tre catapulte elettromagnetiche (sebbene con propulsione convenzionale anziché nucleare).

La Fujian e non solo

L'International Institute for Strategic Studies si è tuttavia chiesto se, con il proseguire delle prove della nave, la Marina cinese si troverà ad affrontare sfide simili a quelle della Marina statunitense nell'adozione delle fantomatiche catapulte elettromagnetiche. Tanto per fare un esempio, ci sono voluti sei anni per far sì che la USS Gerald R. Ford, la prima portaerei dotata delle citate catapulte elettromagnetiche, andasse in mare e diventasse pienamente operativa.

In ogni caso c'è attesa per vedere all'opera la terza portaerei di Pechino. Dotata di un sistema di catapulte all'avanguardia e di una stazione di controllo chiusa e retrattile, nota anche come "bolla" – una stazione che ricorda quelle presenti sulle portaerei della Marina Usa – questa è la prima portaerei cinese ad essere dotata di catapulte elettromagnetiche, che le consentiranno di lanciare gli aerei con maggiore regolarità.

Pechino può inoltre contare su una forza considerevole di navi di rifornimento logistico capaci per supportare schieramenti a lunga distanza e lunga durata, tra cui due nuove navi di supporto al combattimento veloce (AOE) di classe FUYU, e su altri mezzi strategici.

Citiamo - tra i tanti mezzi work in progress - le almeno cinque nuove imbarcazioni speciali in fase di costruzione che sembrerebbero essere adatte per lanciare un ipotetico assalto anfibio sulle strade della citata Taiwan, nel caso in cui il Dragone decidesse di forzare la mano su quella che definisce "una provincia ribelle".

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