Nonostante le perdite subite nella guerra in Ucraina, la marina militare russa punta ad espandere la propria presenza in altre zone del mondo. Il presidente Vladimir Putin si è recato nei cantieri navali di Sverodvinsk per il varo di due nuovi sottomarini a propulsione nucleare, il “Krasnoyarsk” e l’”Imperatore Alessandro III”. Il leader del Cremlino ha affermato che entrambi entreranno in servizio come parti della flotta del Pacifico. “Rafforzeremo quantitativamente la prontezza di combattimento della marina russa, il nostro potere navale nell'Artico, nell'estremo oriente, nel mar Nero, nel mar Baltico e nel mar Caspio, le aree strategiche più importanti degli oceani del mondo”, ha dichiarato lo zar, circondato da alti ufficiali e vertici della marina militare.
L’”Imperatore Allesandro III” è il settimo vascello di classe Borei (“Vento artico”), appartenente alla quarta generazione di sottomarini a propulsione nucleare e il primo creato dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Ciascuna di queste imbarcazioni è equipaggiata con 16 missili balistici intercontinentali Bulava, in grado di trasportare testate nucleari e ufficialmente entrati nel “kit” dei Borei il mese scorso, dopo una serie di test positivi. Putin ha affermato che altri tre sottomarini di questa classe sono attualmente in costruzione.
Il “Krasnoyark”, invece, il secondo del progetto Yesen-M. Rispetto ai suoi predecessori, è dotato di armi elettromagnetiche migliorate, materiali e attrezzature modernizzate. Il suo arsenale comprende missili da crociera e siluri e, in uno scenario di guerra, verrebbe utilizzato per colpire bersagli a terra o cacciare sottomarini nemici. Il presidente russo ha annunciato che altri cinque Yesen sono in fase di costruzione nei cantieri navali della Federazione.
Questo grande progetto di rinnovamento dell’arsenale navale russo è in linea con quanto dichiarato più volte da Putin, che ha spesso esaltato le potenzialità delle armi di nuova generazione prodotte dal suo Paese, in particolare per quanto riguarda gli ordigni nucleari. Essi sono diventati una componente fondamentale della retorica del leader del Cremlino per la loro funzione di deterrenza nei confronti di un Occidente che, stando a quanto dichiarato più volte nel corso dei mesi di guerra in Ucraina dal presidente, “vuole indebolire e schiacciare la Russia”.
Il mantenimento costante della produzione di nuove armi, inoltre, gioca a favore di Putin in vista delle elezioni del marzo 2024, poiché gli permette di presentare al popolo l’immagine di una nazione forte nonostante le pesanti sanzioni imposte dal blocco Ue-Nato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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