Chi la dura la vince. La cooperativa «La Chiusa» di Pontedoro (Piombino, provincia di Livorno), ha centrato il suo obiettivo. Schiena dritta, dopo qualche battuta d'arresto per via di un Paese sempre più malato di burocrazia, e di qualche dietrofront di chi inizialmente aveva dimostrato grandi entusiasmi, può finalmente dichiarare aperte le danze per la realizzazione del nuovo porto turistico di Piombino. Ci sono le firme, ci sono i denari. L'inizio dei lavori è previsto per il prossimo autunno, il termine è datato 2021.
L'accordo con l'impresa Sales Spa Costruzioni, è cosa fatta, nero su bianco. L'azienda toscana che dal 1946 opera nei settori edile, stradale, marittimo e minerario, si occuperà infatti della costruzione delle moderne infrastrutture.
L'opera, in realtà, oltre al porto turistico che avrà una capacità di 600 posti barca, prevede anche un'area pescherecci con ampio retrostante dedicato all'itticoltura e mitilicoltura, nove ettari (che possono diventare 10) destinati alla cantieristica, e una zona riservata alle imbarcazioni minori.
Un progetto ambizioso che ha già fatto drizzare le antenne a più di un imprenditore. Del resto, grazie alla robusta ripresa di tutta la filiera nautica, da Viareggio a Piombino tutta la marineria toscana è in gran fermento.
«La nostra posizione è unica. Direttamente sul mare - fanno sapere dal quartier generale del nuovo marina - Questo significa che un cantiere può costruire le sue commesse in loco e metterle subito in acqua, anziché frazionarne la realizzazione per mancanza di spazi e sbocchi. Il conseguente abbattimento dei costi di lavorazione e trasporto è garantito.
L'altra grande opportunità è naturalmente il refitting, comparto che registra un grande risveglio. Senza contare che «La Chiusa» rispetto al blocco cantieristico concederebbe piena autonomia di gestione a chi volesse investire».CR
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