
Il progetto del «San Siro bis» deve correre. Il sindaco Beppe Sala ha più volte dichiarato che la vendita del Meazza e delle aree su cui sorgerà il nuovo stadio va conclusa «entro fine luglio», soprattutto per evitare il vincolo sul secondo anello che potrebbe scattare al compimento dei 70 anni. E c'è una deadline precisa: l'«eventuale provvedimento istitutivo del vincolo potrà essere emesso solo quando maturerà il requisito legale di vetustà» e «comunque non prima del 10 novembre 2025». Così risulta dalla sentenza del Tar Lombardia dello scorso maggio, comunicata a Milan e Inter il 20 giugno 2024 dal Responsabile unico del progetto (Rup). Per non correre rischi, entro quella data la proprietà deve passare dal pubblico al privato, tant'è che a 7 giorni dall'invio del Documento di fattibilità da parte di Milan e Inter, martedì la giunta ha dato l'ok alla proposta e votato le linee guida per il bando. La scadenza è riportata anche nella determina dirigenziale (firmata dal dg Christian Malangone) con cui due giorni fa il Comune ha nominato il «Responsabile del procedimento sulla proposta di acquisto del Compendio San Siro presentata l'11 marzo da Milan e Inter». A capo del dossier «con decorrenza immediata» c'è Simona Collarini. Una scelta «opportuna», è scritto nell'atto, perchè «come direttore pro tempore della Rigenerazione urbana ha già svolto il ruolo di Rup sulla proposta presentata dalle società nel 2019». E «in considerazione della conoscenza maturata in merito alle procedure trasversali di funzionamento dell'ente e di riassetto del territorio, nonchè dell'esperienza nel presidio e coordinamento di progetti strategici e trasversali» ricopre dall'1 marzo il ruolo di direttore della nuova «Direzione specialistica pianificazione e programmazione servizi». In realtà, il trasloco della super dirigente dal settore urbanistica - al centro delle inchieste della Procura - era sembrata una scelta politica precisa. La stessa Collarini è indagata nel procedimento sulle «Residenze Lac» al Parco delle Cave ed è citata (non indagata) nell'inchiesta sulla Beic che chiama invece in causa Stefano Boeri e Cino Zucchi per turbativa d'asta. Anche Repubblica sottolineava che a pensar male la dirigente non è stata spostata per un ordinario avvicendamento. Per gestire il progetto la giunta creerà un Gruppo di Lavoro interdirezionale, ma la Responsabile del dossier più delicato - e contestato da ambientalisti e un pezzo di sinistra - è Collarini e il centrodestra solleva un tema di «opportunità politica». «Sarà sicuramente una professionista di livello - premette il capogruppo della Lega Alessandro Verri - ma in questo momento, con il caos sull'urbanistica, il messaggio che doveva lanciare il sindaco era di rinnovamento e soprattutto cambio negli interpreti. Continuare a puntare sugli stessi dirigenti è una scelta politicamente sbagliata». Per il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico è «quantomeno discutibile affidare il dossier San Siro a Collarini.
Pensavamo che lo spostamento fosse dettato da una scelta prudenziale, alla luce delle inchieste in corso. Speriamo che andando avanti non ci siano intoppi per il nuovo stadio atteso dal 2019». Il verde Monguzzi protesta per lo sconto delle bonifiche chiesto dai club, circa 80 milioni: «Ribelliamoci».
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