Droga Blitz anti clan, 77 fermi. In manette anche un colonnello dei carabinieri

Trafficante di droga e carabiniere, uomo di fiducia dei clan dell’ndrangheta e tenente colonnello. L’arresto più clamoroso dell’operazione della Dda di Catanzaro denominata «Overloading», che ha portato ieri al fermo in tutta Italia di altre 76 persone, è certamente quello di Luigi Verde, 57 anni, ufficiale dell’Arma di stanza a Bolzano. Secondo i magistrati tutti gli arrestati facevano parte a vari livelli di un’organizzazione di trafficanti internazionali di droga legata all’ndrangheta, un cartello criminale che avrebbe gestito e smerciato enormi quantitativi di cocaina provenienti da Venezuela, Colombia e Brasile. Nell’ambito dell’indagine, inoltre, sono stati sequestrati beni per un valore di 200 milioni di euro.
A casa di Verde non sono stati rinvenute somme di denaro, ma i carabinieri che hanno compiuto il suo arresto hanno comunque ottenuto uno straordinario «bottino»: l’ufficiale nascondeva infatti nel suo alloggio di servizio, nella caserma della Legione di Bolzano, un mitra, due bombe a mano, 13 granate, una pistola, cinquecento grammi di plastico e varie campionature di esplosivo. A cosa gli servissero e se le custodisse per conto suo o della ’ndrangheta, al momento, non è chiaro.

«Il ritrovamento dell’esplosivo e delle armi in casa di Verde - ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo - ha rappresentato una sorpresa anche per noi. È chiaro che la circostanza apre adesso nuovi scenari nell’indagine e sarà nostro compito adesso capire per conto di chi e perché Verde detenesse questo materiale».

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