Il segnale più importante è arrivato lo scorso giovedì, in una sala gremita a Sesto San Giovanni. All'assemblea regionale di Forza Italia Lombardia tra eletti, amministratori e militanti, c'erano più di 500 persone: «Un centinaio di simpatizzanti non sono nemmeno riusciti a entrare - racconta il deputato e coordinatore azzurro lombardo Alessandro Sorte - Entusiasmo e tanta commozione per il presidente Silvio Berlusconi: questo, unito ai sondaggi che ci danno sopra al 10 per cento, è l'ultimo regalo del presidente».
E per rilanciare il partito, già n questo fine settimana in tutte le dodici province della Lombardia, ci saranno oltre 150 gazebo azzurri: «Sto percependo una voglia incredibile di impegnarsi per la costruzione di un'area moderata che non sentivo da tempo». Si parte con il tesseramento, poi nel giro di pochi mesi saranno convocati i congressi comunali e provinciali e si proseguirà con la riorganizzazione capillare del partito. Sorte traccia la strada, ricalcando le volontà di Berlusconi: «Dobbiamo darci delle regole - spiega - mettendo al centro il merito e il consenso. Io che ho la responsabilità di ricoprire il ruolo più importante in Lombardia, posso interpretarlo nominando gli amici degli amici? Penso proprio di no. Il criterio che propongo è quello del territorio». Una linea condivisa anche dalla platea: «Andranno avanti i più bravi, quelli che hanno i voti - prosegue - questo è quello che fa un grande partito popolare: per essere credibili, tutto deve essere contendibile, a partire dal ruolo che oggi ricopre il sottoscritto. Non ci sono più rendite di posizione». Gli obiettivi sono ambiziosi, ma «per tornare al 20 percento - aggiunge - dobbiamo aprirci e allargarci», sulla scia di quanto già fatto nelle ultime settimane con l'ingresso di due ex consiglieri regionali come Gianmarco Senna e Max Bastoni e di quattro consiglieri municipali solo a Milano. «Siamo in campo per essere protagonisti nel centrodestra, distinti della destra conservatrice». E in Lombardia, anche in relazione alle incomprensioni in giunta di inizio legislatura, «ci proponiamo come moderati e mediatori - assicura Sorte - Anche perché, forti di una squadra compatta e di alto livello, siamo quelli che hanno più esperienza nella gestione della Regione: la governiamo da trent'anni, abbiamo fatto la Teem e la Brebemi e vogliamo completare la Pedemontana».
Infrastrutture, ma anche sanità: «Non basta dire che bisogna assumere più medici, serve mettere in campo qualcosa che abbia una prospettiva futura, puntando molto sulla telemedicina per dare al cittadino più servizi a casa». All'assemblea regionale ha preso parte anche il coordinatore nazionale Antonio Tajani che verrà presto eletto presidente di Forza Italia: «La Lombardia lo sostiene, il suo intervento è stato molto applaudito - sottolinea Sorte - Tajani è una garanzia assoluta per questo percorso, ricopre e ha ricoperto ruoli di prestigio e ha fatto per trent'anni l'eurodeputato, prendendo voti e preferenze». Per il seggio di Monza, invece, quello che permise a Berlusconi di tornare in Senato, «l'ultima parola spetterà alla famiglia», ma non sarà una vittoria scontata, soprattutto senza il traino del Cavaliere. «Ci sarà da lavorare molto, perché l'affluenza sarà bassissima». L'importante, adesso, è «andare avanti a testa alta» che è anche «il miglior modo possibile per omaggiare e ricordare Berlusconi e sentirlo ogni giorno al nostro fianco».
E per farlo «non dobbiamo temere la competizione - conclude il coordinatore azzurro - l'azione politica finisce quando ci si chiude, quando cominci a non volere in lista questo o quell'altro. O quando non vuoi fare il congresso perché sai che lo perdi: con me queste cose non accadranno mai».
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