Due litri d'acqua al giorno: un'ossessione priva di fondamento

La convinzione generale è che più acqua s'ingurgita, più ci si depura, più smaltiscono i liquidi in eccesso, più s'idrata la pelle

La pubblicità e le diciture sulle etichette delle acque minerali puntano tutto sull'irresistibile binomio salute-bellezza e riescono a influenzare l'opinione comune. L'elenco degli slogan è lungo e coinvolge le marche più famose: «Aiuta a eliminare liquidi in eccesso». «Puliti dentro, belli fuori», «L'acqua che elimina l'acqua», «Le acque della salute». Forse anche per questo subdolo lavaggio del cervello basato su migliaia di spot, sembra del tutto normale trovare d'estate e d'inverno, per strada, in ufficio e in palestra, legioni di donne che imitano le modelle nelle settimane milanesi della moda, stringendo al petto una bottiglietta d'acqua minerale. La convinzione di molte persone è che più acqua s'ingurgita, più ci si depura, più smaltiscono i liquidi in eccesso, più s'idrata la pelle. E chi non beve i fatidici 8 bicchieri, vale a dire 2 litri di acqua minerale al giorno, si sente in colpa, come se avesse trasgredito un comandamento.
Ma siamo proprio sicuri che l'acqua ci faccia così bene? Che più se ne beve più si sta meglio? Che dobbiamo sforzarci di bere anche quando non ne abbiamo affatto voglia? Che dobbiamo acquistare acqua minerale povera di sodio se non vogliamo riempirci di cellulite o di lardo tremolante? Se si consulta la letteratura medica e si considerano i risultati delle ricerche più serie condotte su questo argomento, son tutte fandonie, gli studi più accreditati bocciano i falsi miti che circolano su acqua, bellezza e salute. L'acqua del rubinetto è gratis e sicura. In Italia l'acqua del rubinetto è di buona qualità e sicura e non sussistono grandi differenze con la minerale imbottigliata. In più, va detto che molte acque del rubinetto sono povere di sodio, come succede a Milano dove si contano solo 14 mg per litro, un valore che fa concorrenza a molte acque minerali. Capitolo sodio. Conta poco, anzi niente. Ridurre il consumo di cloruro di sodio è un onesto obiettivo se si è ipertesi e se si tende a eccedere, ma per ottenere questo risultato occorre limitare l'impiego di sale da cucina e ridurre il consumo di cibi salati (tipo i salumi). La scelta di un'acqua acqua minerale piuttosto che un'altra è del tutto irrilevante perché le variazioni di sodio tra una marca e l'altra sono valutate in milligrammi e un risparmio di milligrammi è ininfluente sul contenuto di sodio assunto nell'intera giornata. Inoltre bisogna sfatare il mito che più acqua si beve, meglio è. Si tratta di una favola metropolitana falsa e anche dannosa perché di acqua ci si può anche intossicare. È una patologia rara, è vero, ma non quanto si crede: chi soffre di alcune patologie epatiche e renali, chi consuma alcune droghe come l'ecstasy e chi si dedica - per passione o professione - a sport di endurance ne soffre con pericolosa frequenza. Uno studio del 2005, condotto da un'équipe di medici americani e pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha calcolato che circa un sesto dei maratoneti che hanno gareggiato a Boston quell'anno ha sviluppato un certo grado di iponatremia, ovvero eccessiva diluizione del sangue, causata dall'assunzione di troppo acqua. E allora? Quanta acqua dobbiamo bere ogni giorno? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima rispondere a un altro quesito. Quanta acqua perdiamo ogni giorno? Consumiamo più di un litro d'acqua attraverso la respirazione e la traspirazione e un altro litro e mezzo attraverso urina e feci. Le perdite d'acqua aumentano quando si suda e nei casi di vomito o dissenteria. I fisiologi calcolano che in condizioni di riposo, a una temperatura esterna di circa venti gradi perdiamo circa 1 ml d'acqua al minuto; se poi pratichiamo un'intensa attività fisica o fa molto caldo, le perdite possono balzare a 14-17 ml al minuto. Ovviamente, per mantenersi in salute, il corpo umano ha bisogno di un costante equilibrio tra l'acqua persa e quella assunta.
Il fabbisogno giornaliero d'acqua varia da persona a persona e dipende dal clima o dall'ambiente esterno, dall'eventuale attività sportiva e dalle condizioni generali dell'organismo. Si legge o si sente dire in giro che bisogna bere ogni giorno almeno 8 bicchieri, corrispondenti a circa 2 litri: lo dice la pubblicità, molti lo ripetono e talvolta lo consigliano anche certi medici, ma non è vero, la tesi degli 8 bicchieri o 2 litri al giorno manca completamente di prove scientifiche a sostegno. E non solo. Secondo una ricerca condotta nel 2005 da Michael Sawka, Samuel Cheuvront e Robert Carter III dell'Istituto di ricerche mediche dell'US Army (Human Water Needs) e in base allo studio, datato 2010, di due medici olandesi, A.J. Meinders e A.E. Meinders (How much water do we really need to drink?), l'assunzione giornaliera di acqua dovrebbe attestarsi in media sui 3-3,7 l per un uomo adulto e sui 2,2-2,7 l per una donna adulta; tuttavia, per valutare se si introduce nell'organismo la giusta quantità d'acqua, occorre calcolare anche tutta quella presente nel cibo. Questa è, in effetti, la verità: come sottolinea la nutrizionista canadese Susan Barr, docente presso l'Università della British Columbia, le persone sane assumono una buona percentuale d'acqua attraverso sia i cibi solidi sia le bevande come tè, latte, succhi di frutta, caffé, minestra o birra.

Secondo l'American College of Nutrition, la maggior parte dell'acqua di cui abbiamo bisogno è contenuta nei cibi come frutta e verdura fresche; quindi, chi è sano e segue una corretta dieta mediterranea, non deve affatto sentirsi in colpa se beve meno dei 2 fatidici litri: deve berne di meno.

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