Dylan Thomas, poeta furioso e innamorato

Lettere alle sue donne: il Dylan Thomas privato

Dylan Thomas, poeta furioso e innamorato
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Eccessivo, sfacciato, sconcio, sincero fino al paradosso. Questo e molto altro è il Dylan Thomas privato - ma non troppo, considerata la forte propensione al nudismo delle sue liriche - che emerge dalle lettere da lui scritte a una serie di donne con le quali intrattenne relazioni burrascose, compresa la legittima consorte Caitlin, che gli diede tre figli. Non si tratta di carteggi, dato che le risposte sono andate perdute.

Rocker ante litteram, al punto da intrigare con le sue pose scapigliate il giovane Robert Allen Zimmerman che, alla ricerca di un'identità credibile di bardo moderno, nel 1962 vestì definitivamente i panni di Bob Dylan - nome che, in gallese, significa «figlio del mare» - Thomas visse un'esistenza breve, segnata dall'abuso di alcol, dalla volubilità sentimentale e dall'incertezza economica, anche se, sul finire, diversi viaggi con reading pubblici e radiofonici negli Stati Uniti, dove morì nel 1953, gli diedero grande popolarità.

Sono forse le lettere alla poetessa Pamela Hansford Johnson, la sua prima fidanzata - la conobbe e frequentò nel 1933, a soli diciannove anni, e nel 1936 incontrò Caitlin MacNamara, che avrebbe sposato nel 1937, malgrado nel frattempo avesse avviato una relazione con la mecenate Wyn Henderson, che li avrebbe ospitati nel suo cottage in Cornovaglia - quelle che meglio illustrano la voglia di stupire del poeta gallese, il suo atteggiamento da gradasso e la sua spietatezza e onestà intellettuale nel bollare come poco più che divertissement gli scritti dell'amata. Sia chiaro, però: la brutalità del giudizio, Thomas non la risparmia neppure a se stesso, evidenziando notevole autoironia.

Quelle lettere ora tornano in libreria con il titolo Se anche gli amanti si perdono e con una nuova traduzione, di Barbara Bellocchio e Cecilia Mutti (Nuova Editrice Berti, pagg. 150, euro 16, Postfazione di Massimo Scotti), dopo l'uscita da Guanda nel 2004 con il titolo Lettere d'amore. Se non sapessimo che questi scritti privati non erano, ovviamente, destinati alla pubblicazione, forse risulterebbero il più limpido manifesto della genialità di Thomas, della sua voglia di stupire attraverso sboccatezze, allitterazioni e simbolismi che, insieme alla sua personale biografia, lo consegnano di diritto alla mai estinta stirpe dei «poeti maledetti».

Dylan Thomas è sepolto a Laugharne, nel suo Galles, nei pressi di quella che, per qualche anno, fu la casa di famiglia, in una cornice bucolica che aiuta a ricostruire gli slanci naturalistici di certi suoi componimenti.

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