Gian Piero Milanetti
«Rosso permissivo» anche per gli autisti degli autobus. Lo denuncia Altroconsumo nellinchiesta di ottobre 2006, sulle inefficienze del trasporto pubblico urbano in Italia, in cui la Capitale figura nelle posizioni di testa. Nellinchiesta («Un tram chiamato desiderio») il livello di insoddisfazione dichiarato dai passeggeri dellAtac è del 67 per cento, il valore più alto dopo quello registrato a Napoli (77 per cento), città dai trasporti pubblici di superficie proverbialmente inefficienti. Lontanissima Bologna, la città più funzionale, con solo il 33 per cento di insoddisfatti. Gli intervistati criticano la guida spericolata dei conducenti dei bus. Il 10 per cento del campione assicura di aver visto lautobus passare con il semaforo rosso nel corso dellultimo viaggio fatto. «Una percentuale che potrebbe essere molto più alta - sottolinea la rivista di difesa dei consumatori - se tutti i passeggeri prestassero attenzione alla strada durante il tragitto (lo stile di guida imprudente è uno dei principali fattori di rischio alla guida)». Un «rosso permissivo», dunque, che peraltro non è autorizzato da nessun centro di controllo. Con la conseguenza di un gran numero di incidenti stradali. I mezzi pubblici di superficie - sottolinea la rivista - sono coinvolti in tamponamenti e scontri non certo di rado. «Nellultimo anno - prosegue la rivista - al 14 per cento del campione è capitato di avere un incidente a bordo di un bus, il 7 per cento invece è stato coinvolto su un tram». Ma non mancano altri comportamenti a rischio. I viaggiatori degli autobus si sentono anche maltrattati. «Quattro su dieci dichiarano che il conducente guidava in modo da compromettere la stabilità dei passeggeri senza che fosse necessario». I viaggiatori sugli autobus avvertono, poi, un senso di insicurezza dovuto anche al rischio di essere derubati. «I borseggiatori - avverte Altroconsumo - sono numerosi un po dappertutto a Napoli e a Roma (dove il 7 per cento ha subito un furto nel corso dellultimo mese)». I passeggeri dellAtac, inoltre, si lamentano della frequenza delle corse nelle ore di punta e del ridotto comfort (scarsa pulizia, pochi posti, caldo eccessivo, spazi insufficienti per bagagli e biciclette). Quanto al metrò, aleggia il timore di un incidente: è la prima preoccupazione - profetica - per il 25 per cento del campione, che collega il pericolo soprattutto al terrorismo. La subway capitolina è in fondo agli indici di gradimento, penultima davanti a quella di Catania, con un «tasso di insoddisfazione» del 38 per cento, preceduta da Napoli (25 per cento gli insoddisfatti), Genova (24 per cento) e - in testa - Milano (22 per cento). Ai romani del metrò non piace, tra laltro, la mancata coincidenza tra le linee e la sicurezza personale. E «i passeggeri - sottolinea poi Altroconsumo - chiedono di poter acquistare biglietti e abbonamenti con sistemi di pagamento alternativi al contante (bancomat o carte di credito).
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