di Giovanni Terzi
A Milano dal 16 gennaio partirà la congestion charge.
Provvedimento difficile e contraddittorio che sta dividendo la città e che rischia di determinare dei profondi cambiamenti non solo nelle abitudini dei milanesi ma anche all'interno di quel mondo produttivo che già si trova a combattere sofferenze contingenti importanti.
La semplificazione del dibattito sulla congestion charge rischia di diventare l'ennesimo derby tra chi è o non è ambientalista senza analizzare in modo più attento se l'obiettivo di ridurre la circolazione in città delle automobili sia centrato con il provvedimento della Giunta. Per cercare di comprendere meglio il senso della nascita a Milano dell'Area C è forse opportuno analizzare la città dove la congestion charge è partita: Londra. Nata il 17 febbraio 2003 la London congestion charge è un pedaggio che devono pagare i conducenti di alcuni mezzi a motore per accedere alle parti designate come Congestion Charge Zone e situate nel centro della città. Il suo scopo è naturalmente quello di scoraggiare l'utilizzo dei mezzi privati di trasporto a motore riducendo la congestione e ricavare fondi per investimenti nel trasporto pubblico. La tariffa per entrare in città è 10 sterline che equiparate alla nostra moneta fanno 12,10 euro ad ingresso. A Londra per fare una corsa singola su una delle 12 reti della metropolitana si spendono 1,90 sterline (circa 2,20 euro) mentre se si prende una travelcards, biglietto giornaliero, si spendono 8 sterline vale a dire 9,57 euro .
E' evidente che sia la massiccia presenza di mezzi pubblici che la tariffa rendono conveniente abbandonare l'auto nel proprio box per avventurarsi nella città con i mezzi pubblici. Veniamo a Milano; il costo per entrare nell'area C è di 5 euro. Il costo di un biglietto da Pero/Rho è di 2,50 euro solo andata e quindi 5 euro andata e ritorno senza considerare il biglietto del mezzo pubblico locale di Pero.
Se poi andiamo a vedere cosa dovranno pagare chi entrerà in Milano tenendo conto delle zone di provenienza andiamo da 2,5 euro a tratta di Pero/Rho ai 4,10 euro a tratta per chi proviene da Melzo, Trezzo e altre città limitrofe con un costo giornaliero dai 5 agli 8,20 euro .
Appare quindi evidente che entrare in città a Milano in macchina costa meno che utilizzare i mezzi pubblici.
Spero di non essere profeta ma sono convinto che la congestion charge non diminuirà il traffico a Milano.
Ancora una volta siamo di fronte ad un provvedimento che pur penalizzando non risolve il problema della mobilità e non era meglio ragionare su semplici isole pedonali come già esistono in tutte le città europee?
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