Ecco il libro-scrigno dei libri più rari

Il "cacciatore" Simone Berni ha raccolto i tesori dei collezionisti in un volume di pregio

Ecco il libro-scrigno dei libri più rari

Lo conoscete Simone Berni?

Ve lo presentiamo noi. È un toscano simpatico, due cose che raramente vanno d'accordo. Nato a Siena, vive a Siena e lavora a Siena. Che lavoro fa? Uhmmmm... Un lavoro strano. In Italia lo fa solo lui ad esempio. È un «cacciatore di libri». Funziona così. Io - per passione, per lavoro, per malattia di possesso - cerco disperatamente un libro e non riesco a trovarlo; cosa faccio? Chiamo Simone Berni, uno che ha una convinzione nella vita: «Nessun libro è introvabile per sempre». Basta cercare nei posti giusti e aspettare.

Ecco, Simone Berni sa aspettare e conosce tutti i posti giusti: i siti internet, le pieghe del web, i cataloghi librari, le biblioteche dei vari collezionisti, le fiere, le aste, i mercatini, le bancarelle... «Chiedete e vi sarà trovato». Così facendo Simone Berni nel tempo - è dalla fine degli anni '90 che lavora in questo mondo - ha trovato pezzi pazzeschi come Su onda 31 Roma non risponde di Franco Tabasso, a un certo punto definito «il libro più raro del '900», il memoriale della spia Aristide Tabasso sul carteggio segreto tra Churchill e Mussolini pubblicato da Sindico-Montanaro Editori a Taranto nel '57 e subito sparito; oppure Come funziona la dittatura fascista di Gaetano Salvemini nell'edizione Il Martello stampata a New York nel 1926; o un'edizione pirata, in arabo, del Nome della rosa, tradotto come «Sesso in chiesa» (!) e stampato in Egitto nel 1998 senza alcun accordo con l'editore Bompiani (un libro cercato dallo stesso Umberto Eco, il quale però non riuscì mai a vederne una copia...). Berni, poi, ha pubblicato saggi (Manuale del cacciatore di libri introvabili, ad esempio), è tra i fondatori della casa editrice Biblohaus ed è un cultore dell'insolito, il weird: raccoglie testi su tutto ciò che riguarda le pseudoscienze, la fantastoria, i complotti, le esplorazioni...

Cosa c'entra tutto questo?

C'entra perché per i suoi 60 anni (a proposito, «auguri») Simone Berni voleva regalarsi e regalare agli amici una plaquette dove raccogliere le storie di alcuni libri curiosi e rari, raccontate dai legittimi possessori. Poi la cosa è cresciuta, la lista dei collezionisti e dei titoli «introvabili» si è allungata e alla fine Simone Berni ha curato - e autopubblicato, con uno sforzo finanziario da cui mai rientrerà - un libro tanto inutile quanto necessario di oltre 500 pagine: I nostri libri. Cento collezionisti e i loro tesori (Edizioni SO). Che è di fatto una sfilata dei libri più preziosi, non per forza dal punto di vista economico, posseduti dai più conosciuti collezionisti italiani, e qualche straniero. A ognuno di loro - bibliofili, librai, professori universitari, bibliotecari, studiosi del libro, scrittori, giornalisti, tra i quali anche chi scrive, e ci scusiamo per l'autocitazione - Simone Berni ha chiesto di scegliere i quattro-cinque pezzi più rari e curiosi, fotografarli e stilare una breve scheda per raccontarne caratteristiche, provenienza, bizzarrie. Risultato: centinaia di storie di libri introvabili, unici, sconosciuti - in una parola «impossibili» - che diventano a loro volta brevi romanzi su scrittori eretici, editori coraggiosi, stampatori fantasma, censure, ritrovamenti, dediche, distruzioni, salvataggi... Tutti dentro un unico libro (anzi, un libro con due edizioni diverse, una Deluxe stampata in carta speciale e a colori e una in bianco e nero, meno costosa, entrambe acquistabili qui: www.cacciatoredilibri.com).

Slurp, slurp, slurp... e cosa c'è qui dentro? Di tutto. Ci sono i libri di studio di Bram Stoker raccolti dal pronipote Dacre Stoker con la copia della prima edizione londinese di Dracula del 1897 che lo scrittore dedicò alla madre. C'è una edizione, di certo rara e forse unica, stampata dalla Tipografia G. Scotti&C. nel 1905 del Manoscritto trovato in una bottiglia di Enrico Novelli, in arte Yambo: il libro, in carta di lusso, è infilato, arrotolato, dentro una finta bottiglia realizzata in cartone pressato e custodita in una scatola dello stesso materiale. C'è l'edizione fantasma Bompiani de Il tamburo di latta di Günter Grass del 1962, un «libro che non esiste più» perché l'opera restò in vita fisicamente poche settimane, fino a quando il suo stesso editore, Valentino Bompiani, non decise di ripudiarla: l'intera tiratura fu distrutta (sopravvisse un solo esemplare, questo) e i diritti finirono a Feltrinelli. Ci sono edizioni pazzesche che arrivano dalla biblioteca «siciliana» dell'avvocato Giuseppe La Scala. Altre che arrivano dalla più grande raccolta di libri di genere fantascienza-fantastico dalla fine del '600 a oggi (72mila volumi, compresi riviste, dispense, fanzine) di Bruno Baronchelli.

E altre ancora provenienti dalla «Kasa dei libri» di Andrea Kerbaker, o dalla collezione futurista di Guido Andrea Pautasso e da quella «mussoliniana» di Franco Moschi, straordinario studioso di Predappio, possessore di una copia, con dedica, dei Poeti in camicia nera di Walter Trillini del '34, editore La Genialissima di Roma; ah: nell'antologia appaiono D'Annunzio, la Sarfatti, Pietro Ingrao, sì quel Pietro Ingrao, e Arturo Foa, «l'italiano ebreo fascistissimo», come amava dirsi.

E ci fermiamo qui.

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