Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, il colosso assicurativo made in Trieste, è volato a New York dove ha ricevuto ieri il «Corporate Social Responsibility Award», riconoscimento internazionale che celebra l'attenzione sostenibile in campo aziendale. Philippe Donnet è così salito sul palco della Foreign Policy Association e lì è stato premiato per l'impegno che, a nome del Gruppo che guida, ha dimostrato in ottica sostenibile.
Di fronte a una platea di imprenditori e autorità internazionali, unite da una volontà green a 360 gradi, ha detto con soddisfazione: «Questo premio dimostra il forte impegno di Generali nella costruzione di una società più equa e sostenibile. La sostenibilità è all'origine della strategia di Generali ed essere un cittadino d'impresa responsabile non si esaurisce in una sola azione, ma è un approccio che mira a sostenere ogni giorno le comunità in cui siamo presenti. Siamo pronti a favorire la creazione di partnership tra il settore pubblico e quello privato per anticipare e superare le sfide climatiche e sociali, perché sono fermamente convinto che un futuro sostenibile richieda tempo, dedizione, visione e soprattutto collaborazione». Parole che centrano il bersaglio di attuare, con lungimiranza, piani e programmi volti a diffondere la consapevolezza, la comprensione e l'importanza quanto mai attuale di contribuire a ogni livello a creare una società più equa e responsabile. Proprio attorno a questo ruota ormai da anni la politica e la strategia di Donnet e del Gruppo che, complice la presenza in oltre cinquanta Paesi nel mondo, dall'Europa, all'Asia all'America Latina, può dare un grande contributo su scala globale in questo senso ed è già oggi in prima linea nella mission sostenibile.
Come? La dimostrazione concreta è raccolta il «Lifetime Partner 24: driving growth», il piano strategico triennale in corso. È stato concepito e messo punto sulla base di criteri sostenibili. Obiettivo? Creare valore economico contribuendo al contempo alla creazione di una società più giusta e responsabile, in linea con l'impegno ad agire come assicuratore, investitore, datore di lavoro e corporate citizen responsabile.
Dalle parole ai fatti, dalla teoria all'azione, il piano si traduce innanzitutto nella realizzazione entro il 2025 di ulteriori investimenti verdi e sostenibili dell'ammontare di 8,5-9,5 miliardi di euro rispetto a quelli già realizzati a fine 2020 (2,5 miliardi di euro nel 2021). Non solo. Punta anche al disinvestimento graduale da società legate al settore carbonifero e all'azzeramento progressivo degli investimenti nel settore carbonifero entro il 2030 per i Paesi OCSE ed entro il 2040 nel resto del mondo. Sul fronte delle sottoscrizioni assicurative, core business del Gruppo, Generali si è già incamminato in un percorso che mira ad aumentare le soluzioni assicurative sostenibili a disposizione dei propri clienti, a creare un centro di competenza per lo sviluppo e la condivisione delle migliori pratiche per l'assunzione dei rischi propri del settore energie rinnovabili. In più, intende mettere fine a nuove coperture assicurative legate ad attività strettamente legate al settore carbonifero e a interrompere gradualmente quelle in essere.
Per quanto riguarda, invece, le attività e la logistica interna, la Società, che nulla lascia al caso, si è posta l'obiettivo di ridurre entro la fine del 2025, in linea con quanto richiesto dalla scienza climatica, le emissioni di gas serra relative a uffici, data center e flotta di veicoli aziendali pari ad almeno il 25% rispetto all'anno base 2019.
In parallelo ha in cantiere l'acquisto del 100% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili, laddove disponibile, e promette un ulteriore impegno verso il miglioramento dell'efficienza energetica. Ambiziosa, Generali non si ferma, ma guarda avanti e già vede il traguardo delle emissioni nette pari a zero entro il 2040 per diventare successivamente climate negative.
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