Tra i tanti leader presenti al Forum economico mondiale di Davos, martedì 21 gennaio ha preso la parola anche il vicepremier cinese Ding Xuexiang. Oltre a ricordare il discorso di Xi Jinping di otto anni fa, ha condiviso con la platea alcune osservazioni che possono aiutare nel “garantire maggiore stabilità e certezza al mondo”.
In primo luogo, secondo Ding Xuexiang, è necessario promuovere una globalizzazione economica “universalmente vantaggiosa e inclusiva”, indicata come requisito “intrinseco allo sviluppo delle forze produttive e un risultato inevitabile del progresso tecnologico”. Il vicepremier di Pechino, a sostegno delle sue affermazioni, ha elencato alcuni dati come la crescita del volume totale del commercio globale ogni anno dal 1995 (+5,8%) e l’aumento delle quote delle esportazioni dei Paesi a medio e basso reddito, che nel periodo 1995-2022 è passato dal 16% al 32%.
Secondariamente, Ding Xuexiang ha sostenuto la necessità di “sostenere e praticare insieme un vero multilateralismo”, affiancando questo proposito al fatto che, nel 2025, ricorre l’80esimo anniversario della fondazione dell’Onu. Come terzo punto il vicepremier ha indicato il dover “promuovere congiuntamente nuovi motori e punti di forza per lo sviluppo economico globale”. Nello specifico, ha elencato le nuove tecnologie all’avanguardia emerse negli ultimi anni, come il green, l’intelligenza artificiale, la tecnologia quantistica e la biomedicina. Da ultimo, Ding Xuexiang ha sottolineato l’importanza di ”affrontare insieme le principali sfide globali”, soprattutto per quanto riguarda la transizione verde e la lotta ai cambiamenti climatici.
Nella seconda parte del suo discorso, il vicepremier di Pechino ha rimarcato alcune di quelle che ha definito “le principali tendenze che caratterizzano l’economia cinese”: lo sviluppo di alta qualità, la transizione ecologica e le riforme. Ding Xuexiang ha ricordato l’emersione di nuovi settori, il passaggio dai tradizionali motori di crescita a quelli più all’avanguardia e la costante crescita numerica di imprese emergenti, per poi soffermarsi sugli sforzi di Pechino per raggiungere il picco delle emissioni nel 2030 e la neutralità del carbonio entro il 2060.
Infine, il vicepremier si è soffermato sulle decisioni prese durante la Terza sessione plenaria del Partito comunista cinese, tenutasi lo scorso luglio, e volte a stabilire piani sistematici per “approfondire ulteriormente la riforma in modo completo per far progredire la modernizzazione cinese”.
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