Se la cooperazione internazionale è l'arma migliore per sconfiggere il Covid-19, allora i collegamenti ferroviari tra Cina ed Europa sono uno tassello in più che si aggiunge nel mosaico della collaborazione globale richiesta a gran voce da Pechino. Tra il consolidamento delle rotte già esistenti, la ripresa di altre e l'apertura di nuove, il Dragone e l'Unione europea sono sempre più vicine, anche al tempo del nuovo coronavirus.
A metà aprile un treno è partito da Wuhan, la capitale della provincia dello Hubei, una volta nota per essere l'epicentro dell'epidemia in Cina, ed è arrivato a Duisburg, in Germania. Se non è un miracolo, poco ci manca considerando quello che stava succedendo nella Città Azzurra soltanto un mese prima, tra ospedali pieni di pazienti malati, contagi fuori controllo e tanta paura per il futuro. Tornando al treno, il mezzo conteneva forniture sanitarie ma anche altri beni, come ad esempio prodotti elettronici, componenti per auto e materiali per fibre ottiche. In questi mesi difficili non c'è simbolo migliore di un treno merci per rappresentare la cooperazione tra il popolo europeo e quello cinese contro le sfide poste dal nuovo coronavirus.
Dal 28 marzo, cioè da quando sono ripartiti i collegamenti ferroviari intercontinentali tra Cina ed Europa, l'attività ferroviaria cinese è stata molto intensa. Accanto al treno Wuhan-Duisburg, sempre alla fine del mese di aprile altri due convogli della China Railway Express sono partiti dalla Cina (uno da Chongqing e uno da Yiwu) per approdare nel cuore del Vecchio Continente. Ma non è finita qui perché da Wuhan, proprio mentre molti Paesi europei dovevano fare i conti con la pandemia di Covid-19, sono partiti altri treni merci carichi di container e colmi di materiale sanitario. E se numerose nazioni europee hanno potuto usufruire dei dispositivi di protezione individuale contro il Covid-19, tutto questo è stato reso possibile dagli sforzi effettuati dalla Cina per ripristinare la capacità produttiva nazionale di materiali sanitari urgenti. Non a caso il 90% dei citati materiali spediti in Europa da Wuhan è stato realizzato da aziende situate nello Hubei, tornate operative dopo il blocco imposto da Pechino per frenare la diffusione del virus.
A questo proposito Gao Ruorui, funzionario della società di gestione dei convogli, ha spiegato che i prezzi di trasporto sono stati mantenuti allo stesso livello dall'anno scorso. ''Aumenteremo la frequenza delle spedizioni in base alla domanda sul mercato internazionale ha aggiunto Ruorui - e contribuiremo a mantenere stabili le filiere industriali e di approvvigionamento globali''. Impossibile fare altrimenti, visto che le statistiche diffuse dal China Railway Group parlano chiaro: nel primo trimestre del 2020 sono stati 1.
941 i treni merci che hanno viaggiato nei due sensi di marcia tra Cina ed Europa, con un aumento del 15% su base annua. Se a causa dell'epidemia il trasporto aereo deve fare i conti con varie restrizioni e la consegna di merci su gomma è stata interrotta, i treni merci, oltre a essere il mezzo più economico, sono sicuri ed efficienti.
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