Vivendi deve scegliere: Mediaset o Telecom. Lo ha deciso l'Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), secondo cui l'azienda francese sta violando la legge italiana essendosi garantita una posizione dominante nel mercato.
Per questo entro 12 mesi il gruppo francese dovrà diminuire le quote e ridurre la sua partecipazione in Telecom Italia oppure in Mediaset. E "allo scopo di consentire all'Autorità di svolgere un'adeguata attività di monitoraggio", entro 60 giorni Vivendi dovrà presentare il piano che gli consentirà di uscire dalla posizione dominante.
Il Consiglio dell'Agcom si è riunito nel tardo pomeriggio di oggi per esaminare le conclusioni dell'istruttoria aperta il 21 dicembre 2016 per la violazione dell'art. 43, comma 11 del Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici). Quello cioè che, nell'ambito del Sic (Sistema integrato delle comunicazioni), impone un tetto anti-concentrazione sui volumi dei ricavi. Già lo scorso 15 dicembre, l'Agcom aveva segnalato che la normativa in vigore avrebbe potuto impedire le operazioni volte a concentrare il controllo di Telecom Italia, dove Vivendi è il primo azionista con il 24% circa, e Mediaset, nel cui capitale il gruppo francese è presente al 28% con il 29,9% dei diritti di voto.
Sulla vicenda della scalata di Vivendi, anche la Consob aveva avviato sin dallo scorso dicembre accertamenti sulla base di un esposto di Fininvest per manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate. La Commissione aveva anche ascoltato le parti in causa ma per il momento gli accertamenti non sono arrivati ad una conclusione.
Secco il commento di Mediaset che "esprime la propria soddisfazione" per il provvedimento e "attende ovviamente di leggere il dispositivo per stabilire le azioni future".
Vivendi ha invece accolto la decisione "con sorpresa", dal momento che "ritiene indiscutibile che essa non controlli né eserciti un'influenza dominante su Mediaset, società controllata in maniera esclusiva da Fininvest con una quota vicina al 40%".
L'azienda francese ha quindi spiegato di voler "adottare ogni opportuna iniziativa in tutte le sedi competenti contro la decisione presa dall'AgCom per tutelare i propri interessi, inclusa la presentazione di un ricorso al Tar e di un esposto alla Commissione europea per segnalare la violazione di fondamentali principi del diritto Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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