Anche Coca-Cola in crisi: in 2000 perderanno il posto

La più grande multinazionale di bibite al mondo ha registrato un calo delle vendite pari al 14% nel trimestre luglio-settembre. Adesso i tagli al personale

Anche Coca-Cola in crisi: in 2000 perderanno il posto

“Abbiamo individuato dalle 1600 alle 1800 posizioni che saranno tagliate nei prossimi mesi”. A ridurre il personale, questa volta, è nientemeno che la Coca-Cola, società regina del mercato delle bevande analcoliche.

La più grande multinazionale di bibite al mondo – con una forza lavoro di circa 130.000 persone – ha registrato un calo dell’utile netto del 14% (pari a 2.1 miliardi di dollari), nel trimestre chiusosi il 30 settembre.

Un momento di crisi che neppure il colosso può superare indenne e senza perdite. La Bbc ricorda che, a ottobre, l’establishment dell’azienda fissò l’obiettivo di recuperare circa 3 miliardi di dollari entro il 2019 usando la forbice sui costi annuali. E, per risparmiare, si inizia sempre dalla manodopera. Un trend non nuovo: negli ultimi tempi il brand sta attuando una campagna di tagli al personale, che si son fatti sentire anche negli stabilimenti italiani.

La nuova tornata di licenziamenti inizia dalla sede centrale di Atlanta, per raggiungere a raggiera tutte le fabbriche-satellite.

L’amministratore delegato Muthar Kent, innanzi al contento economico avverso, motiva le risoluzioni dei contratti in nome della “razionalizzazione e semplificazione” e di una revisione dei piani di re-franchising delle società di imbottigliamento.

Il tutto fa un po’ strano: a ottobre la Eurobrand consegnò la medaglia d’argento a Coca-Cola in quanto secondo marchio con più valore al mondo alle spalle di Apple.

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