Contro il caro bollette è scesa in campo anche l'Antitrust: l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha aperto un'istruttoria nei confronti di quattro società che forniscono gas ed energia elettrica. Si tratta di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti che avrebbero aggirato alcune regole vigenti nel libero mercato
Cosa viene contestato
Come si legge sul sito dell'Agcm, a Iberdrola ed E.ON. viene contestata "la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori". In pratica, ai loro clienti non avrebbero proposta una nuova offerta (seppur più costosa) rescindendo senza consenso il contratto con essi. A Dolomiti, invece, è stata contestata la modifica unilaterale del prezzo in bolletta prima "dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali 'perfezionate' ovvero effettivamente applicate prima della stessa data". Infine, alla società Iren è stata contestata la comunicazione che prevedeva la scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso a condizioni peggiori rispetto alla precedenti senza dare la possibilità al cliente di rescindere il contratto.
"Ingannevolezza delle comunicazioni"
Nel suo comunicato, l'Antitrust spiega anche che a Iberdrola e Dolomiti è stata contestata anche "l’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale". Non solo, ma le due società avrebbero offerto ai clienti promozioni errate dove l'energia elettrica sarebbe stata venduta "esclusivamente da fonti rinnovabili": si fosse davvero verificata quest'evenienza non ci sarebbero stati gli aumenti in bolletta.
Cosa dice la legge
L’Autorità Garante fa leva sull'articolo 3 del Dl 9 agosto 2022 numero 115 (Aiuti bis) che è successivamente diventato Legge numero 142 il 21 settembre 2022. Infatti, la norma stabilisce che fino al 30 aprile 2023 venga sospesa l’efficacia "sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso". Dopo aver avvisato le imprese consentendo di preparare la propria difesa, l’Antitrus continuerà il suo lavoro valutando se ci saranno gli estremi per adottare anche eventuali provvedimenti cautelari.
Nel mirino dell'Agcm, poi, sono finite altre 25 società che forniscono gas ed energia elettrica: sotto la lente d'ingrandimento c'è una richiesta di informazioni dove viene richiesta una copia su eventuali comunicazioni contro la legge inviate ai consumatori dal 1° maggio di quest'anno "relative alle modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura o anche alla rinegoziazione/ sostituzione/ aggiornamento applicate dopo il 10 agosto 2022". In questo modo l'Antitrust potrà verificare se saranno state attuate le stesse strategie "non rispettose dei diritti dei consumatori".
Ecco l'elenco completo delle società in questione: si tratta di A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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