Doveva partire a pieno regime dal 1° luglio ma a causa di un intoppo tecnico, l’approvazione della legge delega 41/2021 è arrivata troppo tardi e ora c’è poco tempo per avviare entro quella data la riforma delle misure a sostegno delle famiglie con figli, l’assegno unico universale prenderà ufficialmente il via il prossimo gennaio. Ma il governo non è rimasto con le mani in mano e per cercare di affrontare il grave problema della denatalità, ha deciso di mettere in campo quello che può essere definito come un "aiuto ponte" in attesa del provvedimento definitivo che, come ha garantito il premier Mario Draghi, sarà uno strumento di lungo periodo per il sostegno alle famiglie.
Dal prossimo 1° luglio verrà, quindi, adottata la misura temporanea che sarà rivolta a tutte le famiglie con figli, anche a quei 2,2 milioni di nuclei di lavoratori autonomi o disoccupati oggi esclusi dall'Assegno al nucleo familiare (Anf). Tale misura andrà a rinforzare anche gli assegni percepiti dai lavoratori dipendenti.
Quella che entrerà in vigore tra meno di due mesi sarà una specie di "prototipo" di assegno universale, più contenuto negli importi, modulato in base alle condizioni reddituali delle famiglie, maggiorato dal terzo figlio e nel caso di figli disabili. Commercianti, artigiani, professionisti, spiega il Mesaggero, riceveranno una sorta di compensazione per l'Anf a cui non hanno diritto, modulato però in base all'Isee. Si ragiona su una somma di partenza di 150-200 euro al mese per figlio con valori di Isee contenuti, fino a 9mila euro. Al di sopra di questa soglia, l'importo scenderebbe gradualmente facendolo risultare più basso del valore di riferimento dell'assegno a regime (circa 250 euro a figlio), in considerazione del fatto che gli interessati beneficiano delle detrazioni Irpef. Le cifre, però, non sono ancora ufficiali.
Questa è solo la prima misura che il governo metterà in campo per aiutare le famiglie. Non va dimenticato che luglio è il mese nel quale l'assegno al nucleo familiare di dipendenti e pensionati viene aggiornato in base all'andamento dell'inflazione. Il premier ha già anticipato una buona notizia. Quest' anno, infatti, ci sarà un incremento degli importi, che in base alle tabelle attualmente in vigore prevedono per una famiglia con entrambi i genitori 137,5 euro al mese con un figlio, 258 con due, 375 con 3 e così via. Le cifre non sono legate all'Isee ma al reddito complessivo del nucleo familiare.
Si stima che per il "provvedimento ponte" sia necessario mettere sul tavolo circa 8 miliardi di euro. Una parte di questo denaro, 4,7 miliardi, proverrà dai fondi degli attuali Anf mentre il restante sono quelli stanziati all'ultima legge di Bilancio per l'avvio della riforma dal 2021.
Quando l'assegno unico sarà a regime assorbirà, oltre all'Anf e alle detrazioni per figli a carico, anche il cosiddetto bonus bebè, l'assegno dei Comuni per i nuclei con almeno tre figli, il premio alla nascita e il fondo di sostegno alla natalità.
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