Atlantia, questa volta senza le più le Autostrade (Aspi), finisce nel mirino di vecchi e nuovi contendenti. Primo fra tutti Florentino Perez, presidente del gruppo di infrastrutturale spagnolo Acs e patron del Real Madrid, che starebbe studiando il lancio di una offerta sul gruppo controllato dai Benetton e focalizzato sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità. L'Opa sarebbe ostile e verrebbe portata avanti dal fondo americano Gip (lo stesso che ha rilevato i treni Italo) e dal fondo canadese Brookfield, con cui poi Perez avrebbe un accordo per rilevare la maggioranza delle autostrade estere di Atlantia, che insieme con Acs è azionista di Abertis.
Per fronteggiare questa operazione si starebbe studiando una seconda Opa, difensiva, che secondo le indiscrezioni di Bloomberg potrebbe essere condotta dai fondi Blackstone e dagli stessi Benetton, oggi primi soci di Atlantia con il 33% del capitale: obiettivo: delistare la holding e metterla al riparo così da mire straniere. Di sicuro fanno gola quegli 8,2 miliardi che stanno per entrare nelle casse di Atlantia per la cessione dell'88% di Autostrade, operazione seguita al crollo del Ponte Morandi. Miliardi messi su tavolo da Cdp (quindi soldi pubblici), al 51% insieme con i fondi Macquarie e la stessa Blackstone.
Dopo i rumors circolati nel pomeriggio, un comunicato di Acs richiesto dalla Consob spagnola ha visto la società di Florentino Perez precisare che ha un accordo esclusivo con Gip e Brookfield in base al quale Acs stessa rileverebbe la maggioranza del business della autostrade di Atlantia, anche se «nessuna decisione ufficiale è stata presa». D'altra parte, Perez non è nuovo a certi exploit. Il numero uno di Acs aveva già tentato l'affondo sulla galassia Benetton con un'offerta, poi mai concretamente formalizzata, su Aspi. Perez aveva tentato un avvicinamento ad Atlantia, proponendosi anche come alternativa alla cordata di Cdp per la cessione di Autostrade. Poi, ogni velleità era sfumata. Ora, secondo Bloomberg, gli advisor sarebbero al lavoro su questo nuovo dossier ostile.
Il titolo, fiutando la battaglia, è già stato ieri sospeso in Borsa in asta di volatilità, con un aumento teorico del 10%, e ha chiuso la seduta con un guadagno del 2,4% a 18,9 euro, prima ancora che spuntasse anche l'ipotesi della controfferta Blackstone-Benetton. Va ricordato che Atlantia è stata definita dal presidente Alessandro Benetton una partecipata strategica per Edizione Holding che, da giugno, ha incrementato la propria quota al 33,1 per cento (Edizione controlla Atlantia attraverso Sintonia).
Nel frattempo sarà formalizzato il prossimo 5 maggio il passaggio di Aspi a Cdp. Con la registrazione da parte della Corte dei Conti del Decreto Interministeriale di approvazione dell'«addendum» e del piano economico e finanziario, si sono verificate tutte le condizioni sospensive previste dal contratto di cessione.
In merito alla governance, lo storico manager Carlo Bertazzo verrà confermato ad per i prossimi tre anni mentre il nuovo presidente di Atlantia sarà Giampiero Massolo: questo prevede la lista depositata da Sintonia per l'assemblea del 29 aprile.
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