Aumenti di stipendio per gli statali: ecco le nuove cifre

I nuovi contratti per i dipendenti statali saranno adeguati a partire dal mese di maggio: ecco quali sono gli aumenti e l'iter. Importanti novità anche per lo smart working

Aumenti di stipendio per gli statali: ecco le nuove cifre

Gli aumenti di stipendio per alcune categorie di dipendenti statali sono finalmente realtà: il Dipartimento del Tesoro ha dato l'ok all’intesa per rinnovare i contratti dei dipendenti delle Funzioni centrali che era stato firmato il 5 gennaio scorso dai sindacati e dall’Aran, Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni. L'accordo prevede aumenti lordi compresi tra 63 e 117 euro al mese in base al tipo di contratto dei dipendenti: il cambiamento avverrà a partire dalle buste paga di maggio.

Qual è l'iter

Il Tesoro manderà il contratto al ministero della Funzione pubblica che dovrà inserirlo in uno dei prossimi consigli dei ministri affinché possa esserci la definitiva approvazione. Dopodiché, il testo sarà visionato dalla Corte dei Conti ma si tratta di formalità. Come ricorda Il Messaggero, la magistratura contabile avrà 15 giorni tempo per porre l'avallo definitivo. Il contratto per il lavoratori delle Funzioni centrali coinvolge i dipendenti di ministeri, Agenzie fiscali, Inps, Inail e tutti gli pubblici economici. Questo tipo di contratto è il primo a essere rinnovato tra tutti gli altri comparti del pubblico impiego. In questi giorni, si discute di adeguare anche quelli di Sanità ed Enti locali. In questo modo, nei cedolini di maggio, i dipendente statali riceveranno arriveranno anche gli arretrati degli ultimi tre anni. Il nuovo contratto, è in essere dal 2022 ma copre il triennio ma il triennio 2019 al 2021. In questo modo, i calcoli si fanno interessanti: gli arretrati per i dipendenti delle Funzioni centrali variano da 900 a oltre 1.800 euro. La stessa misura anche per i pensionati nei tre anni precedenti al 2022.

Le altre novità

Ma non è finita qui, perché i nuovi contratti promettono scatti anche in base all'anzianità e al merito: si tratta delle "progressioni economiche orizzontali" in grado di far scattare aumenti fino a 2.200 euro l’anno per un funzionario di terza area. Importanti anche le "progressioni verticali", cioé i passaggi da un’area lavorativa inferiore a un altra più prestigiosa e "alta" a livello di inquadratura, il famos scatto. In pratica, un assistente di seconda area potrà diventare funzionario anche senza la laurea. Il contratto introduce anche una "quarta area" chiamata delle "elevate professionalità", destinata a esperti e i funzionari che saranno assunti grazie al Pnrr. Per il momento, in quest'area non potranno essere ammessi in maniera automatica i lavoratori del gradino inferiore, si dovrà procedere diversamente.

Infine, il nuovo contratto riguarda anche lo smart working, che viene differenziato dal lavoro a distanza e avrà le stesse regole dell’ufficio agendo con due fasce temporali: nella prima

c'è quella di contattabilità, dove il lavoratore è contattabile sia per telefono che per via telematica tramite mail; poi c'è la fascia di inoperabilità, dove il lavoratore non potrà erogare alcuna prestazione lavorativa.

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