Bank of China al 2% di Mediobanca

Nelle nostre aziende quotate il colosso asiatico ha investito 7 miliardi. Piazzetta Cuccia corre in Borsa (+4,33%)

Bank of China al 2% di Mediobanca

Giusto un anno fa, parlando della Cina, così diceva Alberto Nagel, ad di Mediobanca: «Ci andremo, ma non è una priorità». Da allora, nulla è cambiato. Tranne il fatto che sono stati i cinesi a muoversi per primi verso Piazzetta Cuccia, attraverso quella People's Bank of China usata spesso da Pechino come longa manus per allargare la propria ragnatela di investimenti. Il 14 ottobre scorso, giorno dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e quello cinese Li Keqiang, la Bank of China è entrata a far parte dei soci di Mediobanca con una quota del 2,001%. Notizia diffusa solo ieri e accolta col botto in Borsa, dove il titolo della merchant bank è salito del 4,3%%.

Un classico, per l'ex Impero Celeste, superare appena di una frazione la soglia oltre la quale scatta la segnalazione Consob. Un segno di visibilità sempre ricercato, anche quando da Pechino è partito l'ordine di mettere una fiche superiore al 2% su Eni, Enel, Fca, Generali, Telecom e Prysmian. Si calcola che nelle società quotate a Piazza Affari i cinesi abbiano puntato oltre 7 miliardi di euro, mentre già a fine 2012, 200 piccole e medie imprese tricolori, con ricavi oltre i 6 miliardi, erano in parte o interamente controllate dal colosso asiatico.

Cominciata 16 anni fa col primo ufficio aperto a Milano, la lunga marcia della Cina verso l'Italia prosegue. Che si muovano i cingoli della banca centrale o quelli del potente fondo sovrano Cic, la strategia resta la stessa: quando si fiuta il colpo, si compra.

Per Pechino, Mediobanca ha i connotati del duplice affare: sia sotto l'aspetto finanziario, visto che il titolo ha lasciato sul campo il 17% in sei mesi; sia perchè l'istituto si va liberando delle incrostazioni tipiche di quel capitalismo di relazioni che tanto piaceva a Enrico Cuccia. D'altra parte, il meno salotto buono e più soci e ricavi dall'estero è proprio quanto Nagel persegue. Anche senza andare in Cina.

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