Bitcoin, allarme di Bankitalia e Consob: "Sui rischi più trasparenza nei bilanci"

Le società quotate dovranno fornire tutte le indicazioni per capire gli effetti su situazione patrimoniale, economica e finanziaria

Bitcoin, allarme di Bankitalia e Consob: "Sui rischi più trasparenza nei bilanci"
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La forte apertura verso le cripto di Donald Trump ha alimentato l'interesse verso questo asset. In attesa di vedere quello che uscirà oggi dalla Casa Bianca, dove è in programma il primo Crypto Summit, il bitcoin e le altre valute digitali stanno confermando di avere nel loro dna un forte elemento speculativo. Dopo l'annuncio di Trump relativo alla costituzione di una riserva strategica composta da cripto, le fluttuazioni dei prezzi sono state a doppia cifra, prima al rialzo e poi al ribasso e via così senza soluzione di continuità. In tale contesto, Consob e Banca d'Italia sono intervenute congiuntamente con l'obiettivo di promuovere la trasparenza delle informazioni relative agli asset digitali nei bilanci delle società quotate in Borsa.

Nessuna introduzione di obblighi nuovi, ma un richiamo forte che si accoda all'ammonimento fatto a fine 2024 dall'Esma, l'autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati. Sebbene l'entrata in vigore del Regolamento Micar abbia introdotto un quadro normativo europeo armonizzato per le cripto-attività, perseguendo una maggiore stabilità e trasparenza, molti rischi permangono per chi si espone a questi asset speculativi.

Il documento congiunto firmato dal governatore di Bankitalia Fabio Panetta (in foto) e dal presidente Consob Paolo Savona va a sottolineare prescrizioni già in vigore sugli standard di trasparenza verso il mercato finanziario e sulle verifiche a cui sono tenuti i revisori contabili. In particolare, viene ribadita l'importanza di fornire nei bilanci «informazioni utili al mercato per comprendere gli effetti delle cripto-attività sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria, alla luce dell'esposizione e del rischio associato alle posizioni detenute direttamente o indirettamente». Le due authority, in linea con le indicazioni degli standard internazionali (Ifrs IC), indicano che le cripto-attività devono essere rappresentate in bilancio applicando il principio contabile delle attività immateriali (Ias 38) se le le cripto sono viste come attività a lungo termine oppure lo Ias 2 relativo alle rimanenze laddove siano detenute per la vendita nell'ambito dell'ordinario svolgimento dell'attività. Bankitalia e Consob invitano a una «particolare cautela» in merito alla valorizzazione in bilancio delle criptovalute alla luce del carattere altamente speculativo e volatile «con prezzi, in alcuni casi, soggetti a fluttuazioni improvvise ed estreme». Inoltre, le società sono chiamate a fornire informazioni utili agli investitori per comprendere la natura e i rischi connessi.

Alle società di revisione e revisori legali vengono invece segnalate le peculiarità e i rischi insiti nello svolgimento di incarichi su società che detengano cripto-attività, alla luce della loro estrema volatilità, della loro complessità e dell'evoluzione del contesto regolamentare.

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