Sono due i posti in cui la successione non è considerata un tabù nonostante la pensione non sia ritenuta un'alternativa. A Buckingham Palace, dove il piano «London Bridge is down» (in caso di decesso della Regina) è ciclicamente aggiornato e a Omaha nella sede di Berkshire Hathaway, la finanziaria amministrata da Warren Buffett, classe 1930 e presieduta Charlie Mungler, classe 1924.
«Io e Charlie siamo entrati in un'età a rischio oramai da tempo. Il che non è esattamente una buona notizia per noi, ma gli azionisti di Berkshire non devono preoccuparsi: la società è pronta al 100% a una nostra dipartita», ha esordito Buffett nella sua lettera annuale agli azionisti. Oltre alla scelta accurata delle attività in portafoglio, il finanziere ha tranquillizzato i soci sottolineando come il gruppo possa «contare su manager preparati per cui la gestione del gruppo è molto più di un impiego ben retribuito». Buffett è poi entrato in dettagli testamentari per rassicurare gli investitori dal rischio che al suo decesso il mercato sia inondato dai suoi titoli Berkshire Hathaway. Il guru di Omaha ha quindi anticipato che all'assemblea degli azionisti convocata il 2 maggio, sarà riservato maggiore spazio ai due vicepresidenti Ajit Jain e Greg Abel.
Berkshire Hathaway è un conglomerato da oltre 560 miliardi di dollari (poco meno dell'intera Piazza Affari che capitalizza 635 miliardi di euro) costruito da Buffett seguendo una filosofia di investimenti a lungo termine ritenuta un mantra da milioni di investitori che tentano di replicare le gesta del miliardario. Sempre ieri Berkshire Hathaway ha pubblicato la trimestrale chiusa con un netto di 29,2 miliardi di dollari, cifra che porta i profitti del 2019 a 81,4 miliardi. A Wall Street cresce l'attesa per l'utilizzo dei 128 miliardi di cassa, una disponibilità che lo scorso anno Buffett si era detto desideroso di destinare a «una acquisizione elefantesca».
«Siamo sempre alla ricerca di nuovi affari e quando li troviamo preferiamo comprare integralmente le società. Purtroppo, le opportunità scarseggiano» ha scritto il guru nella lettera agli azionisti. Anche per questo Berkshire, nel corso del 2019, ha ricomprato titoli propri per 5 miliardi di dollari.
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