Anticipazioni, indiscrezioni, polemiche. Alzare il volume del dibattito mano a mano che si avvicina il Festival di Sanremo è qualcosa che va oltre il gossip: è denaro sonante. La più celebre kermesse musicale non è solo un palcoscenico per canzonette, ma un'autentica fabbrica di soldi: nell'ultima edizione ha generato ricavi per oltre 60 milioni di euro, quanto una media industria, e per di più concentrati in un ristretto arco di tempo. Il meccanismo è semplice: più pubblico sarà attirato davanti al televisore, più valore acquisiranno i messaggi pubblicitari veicolati dal festival e venduti alle aziende. I numeri sono in continua crescita. Banca Ifis, sponsor di Casa Sanremo la sede-crocevia fisico di tutta l'organizzazione ha realizzato uno studio per misurare il valore economico della manifestazione, che quest'anno giunge alla edizione numero 73.
I numeri. Il Festival di Sanremo si conferma risorsa preziosa non solo per il sistema musicale, ma anche per le imprese e per il territorio. È quanto emerge all'interno dello studio «Economia dello spettacolo e dell'intrattenimento», il market watch che Banca Ifis ha realizzato con l'obiettivo di fotografare lo stato di salute di tutto il settore e misurarne il valore economico, stimato in 54 miliardi di ricavi. Quanto al Festival, dei 60 milioni, 42 sono riconducibili alla raccolta pubblicitaria della Rai, mentre 18,4 milioni rappresentano l'impatto delle attività del Festival sul territorio.
Le ricadute. Il Festival porta nella città ligure 41mila persone tra ospiti, organizzatori, staff e turisti. L'impatto di queste presenze secondo le stime dell'ufficio studi di Banca Ifis, elaborate su dati ufficiali - ricade principalmente su alloggi (8,8 milioni di euro), ristorazione (2 milioni), shopping (2 milioni) e trasporti (0,6 milioni). Inoltre, la Rai versa al Comune organizzatore 5 milioni di euro.
Il ruolo della Rai. La tv pubblica è uno dei maggiori beneficiari del Festival: la raccolta pubblicitaria relativa alle sole attività di Sanremo quest'anno è prevista in crescita di oltre il 9%, a 46 milioni, rispetto ai 42 milioni del 2022. A spingere la raccolta c'è il crescente consenso per la manifestazione, come dimostra il dato medio degli ascolti che supera ampiamente i 10 milioni di telespettatori per ciascuna delle cinque serate. I ricavi da pubblicità negli ultimi cinque anni (2018-2022) sono aumentati dell'11% all'anno. La media dei ricavi nello stesso periodo è stata di 35 milioni di euro.
Spettacolo e intrattenimento. A livello di business il Festival rappresenta, singolarmente, l'evento italiano di gran lunga più rilevante, anche come «moltiplicatore». I suoi numeri sono una componente del valore complessivo dell'industria dello spettacolo e dell'intrattenimento, tornata in salute dopo le sofferenze del biennio pandemico. Nel 2022, il settore oggetto dell'indagine ha prodotto ricavi per 54,1 miliardi, in crescita del 2% rispetto ai valori registrati nel 2019 riportandosi all'1,5% sul Pil, valore in linea col passato.
Le attività. In dettaglio, il settore risulta composto da due differenti comparti. Da un lato ci sono le «attività core», ovvero quelle che contribuiscono alla realizzazione di spettacoli e intrattenimento come editoria (libri, giornali, periodici) prodotti per l'intrattenimento (giochi, videogiochi), ideazione e produzione di spettacoli (fotografia, danza) e artisti (cachet, diritti d'autore); nel 2022, queste hanno registrato ricavi per 26,8 miliardi, in crescita del 7% rispetto al 2019. Dall'altro lato ci sono le «attività funzionali», cioè abilitanti alla realizzazione di materiale e alla distribuzione dei prodotti del comparto «core» come diffusione di contenuti (cinema, teatri), riparazione e restauro (strumenti musicali), supporto alle rappresentazioni (noleggio apparecchiature), media (televisioni): queste hanno registrato ricavi nel 2022 per 27,3 miliardi di euro, facendo segnare ancora un leggero decremento (2%) rispetto ai livelli del 2019. Secondo i dati dello studio, il settore dello spettacolo e dell'intrattenimento si stima in crescita nel 2023 di un 3% con i ricavi previsti a 55,8 miliardi, grazie allo slancio nella produzione e distribuzione di contenuti, soprattutto per televisione e cinema.
Il ruolo della musica. All'interno dell'economia dello spettacolo e dell'intrattenimento, un ruolo centrale viene svolto dal comparto musicale.
La musica è considerata, infatti, uno strumento di miglioramento del benessere personale, tanto che ciascun italiano dedica 20,5 ore settimanali ad ascoltarla (in crescita del 1,4% rispetto al 2021). Anche per questo motivo, il mercato discografico italiano mostra buona salute con un valore di mercato che a fine 2021 che si attestava a 332 milioni, con un più 18% nel primo semestre del 2022.
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